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Il caso

L’inchiesta sui falsi vini dell’Oltrepò Pavese, il consorzio: “Isolare gli scorretti”

23 Gennaio 2020
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A poche ore dalla notizia degli arresti da parte dei carabinieri di 5 persone che falsificavano vini dell'Oltrepò Pavese (leggi questo articolo>), sono arrivati i commenti del presidente Luigi Gatti e del direttore del Consorzio Carlo Veronese.

“Siamo convinti che sia giusto e importante che siano fatte inchieste serie e controlli affinché si isolino i responsabili di un danno per tutto il mondo del vino italiano non solo per la Lombardia e L’Oltrepò Pavese – dice Gatti – Il danno di immagine per il nostro territorio è evidente e lottiamo non da ieri proprio per contrastarlo, mettendoci sempre più passione e determinazione, ma va detto che questo territorio non si sente affatto rappresentato da chi lavora in modo scorretto. Il Consorzio continua a lavorare seriamente per promuovere e tutelare eccellenze e produttori seri che per fortuna sono tanti e che hanno davanti un programma fitto di importanti eventi di promozione nazionale e internazionale”.

“L’Oltrepo è una zona grandissima e può accadere che fra centinaia di aziende che lavorano ci sia chi opera in modo scorretto – prosegue Veronese – Noi dobbiamo lavorare con le altre centinaia di aziende che invece lavorano bene e seriamente e sfruttare questi fatti, che sono profondamente negativi per l’Oltrepò, per lavorare ancora meglio con chi vuole andare avanti e sono la maggior parte e promuovere il vino di qualità in giro per il mondo rappresentando una zona italiana che fa tanti grandi vini che hanno bisogno solo di essere conosciuti. Indubbiamente questo fatto è un grande danno di immagine ma sono certo che molte aziende ancora di più si rimboccheranno le maniche per promuovere la parte positiva di questo territorio”.

C.d.G.