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Il caso

A Londra un “bancomat” che distribuisce prosecco. Il consorzio: “E’ una frode”

07 Febbraio 2020
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“Si tratta evidentemente di una frode nei confronti dei consumatori inglesi, oltre che un serio danno di immagine per la nostra denominazione”.

Così il presidente del consorzio Prosecco Doc Stefano Zanette commenta la notizia apparsa su Forbes e rilanciata anche dlla stampa italiana della presenza a Londra di un “Apm”, una “Automatic prosecco machine”, con il nome che scimmiotta quello degli “Atm”, cioè le casse bancomat. E anch questo è un distributore automatico, ma di calici di prosecco che è stato installato a Londra su iniziativa di una vineria della capitale, Vagabond Wines, in un punto della città in cui fino a qualche tempo fa c'era proprio la macchina erogatrice di contanti di una banca.

“La prima segnalazione alle autorità inglesi, operata dai nostri uffici, risale a metà della scorsa settimana, non appena il Consorzio ha avuto evidenza della cosa – dice Zanette – Il Consorzio si è attivato, inoltre, con i propri legali, al fine di contestare l’illegittimo riferimento alla denominazione Prosecco apparso sul distributore londinese. Con l’occasione il Consorzio ribadisce che, al netto di quanto accaduto nel Regno Unito, agirà in tutte le sedi contro chiunque, in Italia e all’estero, continuerà a somministrare del vino alla spina vendendolo come “Prosecco”, cosa non ammessa in alcun modo dal disciplinare vigente”.

C.d.G.