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Il caso

Bar e ristoranti, è giusto riaprire l’1 giugno? Sarà una mazzata finale per molti locali

27 Aprile 2020
caff caff

Sommersi dalle dichiarazioni di ministri e virologi, ognuno dice la sua in una sorta di impazzimento collettivo, c’era sembrato che il 18 maggio fosse la data giusta per consentire a bar e ristoranti di riaprire le porte seppure con le cautele del caso.

Ed invece, un po’ a sorpresa, il governo ha prorogato la chiusura di altre due settimane. Così se i bar e ristoranti erano già in difficoltà adesso gli è stata data la mazzata finale. A conti fatti saranno per i locali pubblici quasi tre mesi di chiusura. Una stagione dell’anno, per intenderci. Chi avrà la forza di riprendersi e ripartire? Se alla chiusura aggiungete anche la magrissima figura di un presidente del Consiglio che assicura a tutti gli italiani che in poche ore avrebbero avuto fino a 25 mila euro sul conto corrente per poi scoprire che non sarà così, c’è da essere terrorizzati. Nessuna liquidità in arrivo per molti piccoli esercenti dei locali perché le banche non sembrano disposte ad aiutare chi è già in difficoltà. Un bel guaio.

E non basta il fatto che sia stato concesso l’asporto. Perché l’asporto in alcuni casi serve a ben poco. E comunque vedremo se poi i poveri ristoratori e i titolari di bar e locali a partire da lunedì 4 maggio saranno lasciati in pace oppure dovranno avere il fiato sul collo su ogni passo che faranno. Noi temiamo controlli asfissianti. E così al danno della chiusura prorogata fino all’1 giugno ci sarebbe la beffa di un asporto che non riesce a decollare.

La situazione è preoccupante. Serve una mobilitazione generale della categoria. Il danno economico è enorme. Ma per tutta Italia perché la somministrazione di cibo e il relativo indotto sono un pezzo importante del nostro prodotto interno lordo. Noi vorremmo che il governo anticipasse la riapertura al 18 maggio. Che poi non si capisce: l’1 giugno è un lunedì, ma è dentro un ponte festivo tra la domenica e la festa della Repubblica che è il giorno dopo. Non si poteva già aprire il 30 maggio per salvare un po’ un piccolo periodo di vacanza? O in questo Paese contano ormai di più i virologi che si contraddicono e si insultano a vicenda?

C.d.G.