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Il caso

Calogero Mannino: “Ecco come andò la battaglia in Europa per lo zuccheraggio”

10 Luglio 2012
Calogero-Mannino Calogero-Mannino

Dopo l’inaugurazione dell’impianto di cristallizzazione a Mazara del Vallo, interviene l’ex ministro dell’Agricoltura Calogero Mannino (nella foto), che sente un po’ “sua” questa conquista per il mosto concentrato siciliano e racconta in esclusiva per i lettori di Cronache di Gusto, la sua “battaglia” con i paesi europei, Francia e Germania in testa, per far approvare un disciplinare sullo zuccheraggio con l’imposizione di utilizzare zucchero concentrato.

Fu l’incontro con imprenditore milanese Raul Gardini, leader di Eridania, a cambiare le carte in tavola. Di seguito l’intervista. 

Calogero Mannino, ex ministro dell’Agricoltura nel 1988, aveva un obiettivo. Quello di disciplinare lo zuccheraggio. Ma anche quello di vedere realizzato zucchero cristallizzato da mosto concentrato. Tanto che, in sede comunitaria aveva intrapreso un iter burocratico per fare approvare una regolamentazione chiara ed utile per tutti i paesi dell’Unione Europea, che prevedesse, tra le altre cose, anche l’utilizzo dello zucchero da mosto concentrato. Solo che Mannino dovette contrastare il diniego di Francia e Germania. Che stavano tutelando i loro interessi. I due paesi, infatti, erano grandi produttori di zucchero da barbabietola. Non avrebbero mai accettato di produrre zucchero dal mosto concentrato. Nelle regioni meridionali dell’Italia c’era un grave problema: quello di smaltire le eccedenze del mosto. Ecco perché anche in Sicilia si era cominciato a produrre mosto concentrato. Utilizzato moltissimo nell’industria alimentare. Solo che i costi per il trasporto rimanevano elevatissimi. Il mosto, infatti, andava trasportato in apposite cisterne refrigerate. Qui avvenne la controproposta da parte dei tedeschi all’Italia: trovate un metodo per cristallizzare il mosto concentrato, in maniera tale da agevolarne l’uso ed il trasporto. Ed il caso volle che Mannino incontrasse Raul Gardini, noto imprenditore milanese leader della Eridania. Che in quegli anni aveva anche acquisito la ditta francese produttrice di zucchero Beghin Say.

“Era la prima volta che avveniva in Italia una cosa così importante – dice Mannino -. Un imprenditore italiano aveva acquistato una big francese”. L’acquisizione della Beghin Say da parte di Gardini ha una valenza anche dal punto di vista della ricerca scientifica. Visto che lo zuccherificio francese aveva a Bruxelles uno dei laboratori più importanti del mondo. “Feci arrivare a Gardini, con molta difficoltà, due autobotti piene di mosto concentrato a Bruxelles – continua Mannino – e gli dissi di iniziare gli esperimenti”. Era il luglio del 1990. L’onorevole Mannino si apprestava a vivere i suoi giorni più difficili con le dimissioni da Ministro. Ma spuntò Gardini con quattro sacchetti da un chilogrammo ciascuno. Dentro c’era lo zucchero cristallizzato ottenuto dal mosto concentrato. “Mi piace ricordare questo importante passaggio storico per il mondo dello zucchero – dice Mannino – ed anche Gardini che fu un imprenditore importante che diede vita a fasi storiche per tutta l’economia nazionale”. Oggi il brevetto appartiene all’Eridania. Ed alla famiglia Maccaferri che ha acquisito la nota industria che produce lo zucchero in Italia. “Gardini ha dimostrato che la ricerca porta a risultati importantissimi che fanno da tramite all’intera economia nazionale – conclude Mannino –. Dalla cristallizzazione del mosto si ottiene un fruttosio purissimo che può dare davvero uno sbocco all’economia siciliana”. Per Mannino, però, il traguardo principale per l’uva siciliana è la trasformazione in vino e la vendita in bottiglia, “ma se anche le eccedenze possono portare introiti, che ben vengano”.