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Il caso

Ciccio Sultano lascia Le Soste di Ulisse “Ho troppi impegni, sarei sempre assente”

20 Luglio 2019
Ciccio Sultano - ph Marcello Bocchieri Ciccio Sultano - ph Marcello Bocchieri

Sulle dimissioni è intervenuto anche l'attuale presidente de Le Soste, Pino Cuttaia : “ Rispettiamo le sue motivazioni e gli auguriamo tutto il meglio”


(Ciccio Sultano – ph Marcello Bocchieri)

di Giorgio Vaiana

Ciccio Sultano, chef tra i più acclamati in Sicilia e in Italia, lascia le Soste di Ulisse, l'associazione fondanta nel 2002, che raggruppa tra i cuochi, i ristoratori e gli albergatori migliori della Sicilia. Ce lo ha confermato lo stesso chef in una nostra conversazione telefonica. 

“In questo momento – spiega lo chef bistellato de Il Duomo di Ragusa – mi sto dedicando all'internazionalizzazione del mio brand. Con 4, 5 punti ristoro da gestire, è impossibile dedicare tempo anche all'associazione. E io non voglio essere solo un nome scritto su una guida, ma anche un socio attivo e propositivo per questa associazione che reputo molto importante”. Lo chef, dunque, ha comunicato la sua decisione al direttivo. “Non è una scelta definitiva – spiega Sultano – ma un arrivederci. Una pausa da Le Soste di due, tre anni. Poi ci rivedremo sicuramente”. 

Nessun malessere e nessuna incomprensione con il presidente Pino Cuttaia e gli altri componenti del direttivo: “Ma quali incomprensioni – dice Sultano – Ho considerato Le Soste sempre una seconda famiglia e questa decisione arriva proprio per una grandissima forma di rispetto nei loro confronti. Non voglio essere un socio a metà. Dal 2017 mi sto dedicando solo alle mie cose e ho capito che non riesco a fare altro. Spero, una volta che riuscirò a internazionalizzare il mio brand, di riuscire a dare il mio piccolo contributo a far conoscere un pezzettino della mia Sicilia in giro per il mondo”. 

Già, perché Sultano ha un suo concetto di cucina: “Biosgna essere senza confini – spiega lo chef – Non bisogna chiudersi nel proprio fortino. Chi fa il nostro mestiere non deve avere frontiere e pensare sempre in grande”. Per Sultano, però, la scelta di lasciare Le Soste non è definitiva: “Ho tantissimi amici in questa associazione – dice – Ho scelto io di non ricandidarmi come presidente, proprio perché già avevo compreso di non poter esere presente. Ma loro sono tutti validissimi. E io consiglio sempre ai miei ospiti in tour per la Sicilia, alberghi e ristoranti che fanno parte de Le Soste. Per me, adesso, era inutile stare dentro l'associazione, ma non poter partecipare a nessun evento o assemblea”. E a proposito di eventi, Sultano chiarisce la sua assenza alla festa de Le Soste e la presenza all'evento di Catania “Cibo Nostrum”, che si è tenuto in contemporanea con la Festa in corso a Siracusa (a fine marzo): “Nessun caso Sultano – spiega lo chef – avevo dato la mia parola della mia presenza all'evento Cibo Nostrum prima che Le Soste scegliessero una data per la festa. Poi il caso ha voluto che la festa fosse lo stesso giorno di Cibo Nostrum. Ma io non potevo più rimangiarmi la parola data”.

“In questo momento – prosegue lo chef – faccio duemila cose al giorno. Ed è giusto così, perché se pensi in grande non puoi stare con le mani in mano. Le Soste può crescere molto di più di così. E anche io darò il mio contributo perché questo avvenga. Un unico problema, secondo me, è la volontà di inserire in organico un general manager. Secondo me non ce n’è bisogno. Non è che si gesticono milioni di euro. Secondo me è davvero fuori luogo”. Sultano era stato presidente de Le Soste fino alla fine del 2017.

“Dispiace molto a me e a tutti gli associati de Le Soste di Ulisse perdere un socio storico come Ciccio Sultano con il suo ristorante Duomo a Ragusa Ibla – spiega Pino Cuttaia – Rispettiamo le sue motivazioni e gli auguriamo tutto il meglio. L’associazione, con i suoi 46 associati ad oggi, porterà avanti con impegno il suo programma di valorizzazione dell’immenso patrimonio della Sicilia e resterà sempre disponibile a valutare richieste e ad accogliere nuovi soci e partner in campo enogastronomico e dell’hôtellerie nei territori più suggestivi dell’Isola. Ristoranti gourmet, charming hotel, cantine e pasticcerie storiche come ambasciatrici delle eccellenze siciliane”.