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Il caso

La Guida ai vini de L’Espresso licenzia i curatori. “Ma nessuno ancora ci ha detto niente”

05 Febbraio 2016
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Parla Fabio Rizzari, curatore della guida insieme a Ernesto Gentili. “Spero non parlino di dati di vendita scadenti”


(Fabio Rizzari, Ernesto Gentili, Antonio Paolini e Andrea Grignaffini)

“Una situazione stupefacente”. Commenta così Fabio Rizzari il suo addio forzato da curatore della guida “I vini d’Italia” de L’Espresso, che realizzava con Ernesto Gentili.

Al suo posto arrivano Antonio Paolini e Andrea Grignaffini. “Il problema è che l’editore ancora non ci ha comunicato niente di ufficiale e per noi – sottolinea Rizzari – che da 14 anni ci occupiamo della Guida, venirlo a sapere da un sito (lucianopignataro.it, ndr), è una situazione che ci lascia senza parole”.
Rizzari non vuole entrare nel merito della decisione dell’editore: “C’erano state delle avvisaglie e qualche settimana fa Enzo Vizzari (il responsabile delle guide de L’Espresso, ndr) ci aveva comunicato che sarebbero cambiate molte cose, ma era rimasto molto sul vago – continua Rizzari -. Avevamo comunque intuito qualcosa”.

Ora si attende il comunicato dell’editore, “ma spero vivamente che evitino di parlare di problemi di vendita – spiega Rizzari -, sono dati facilmente consultabili e dimostrabili. Tutte le guide stanno attraversando un periodo nero, come tutto il comparto cartaceo in generale, ma si può facilmente dimostrare che la Guida ai vini ha venduto, in alcuni periodi, anche di più di quella dei ristoranti”.
Per Rizzari, il cambio alla Guida dei vini “è solo una scelta politica e strategica, poi l’editore ha il diritto di fare ciò che crede. La nostra Guida continuava ad avere numeri accettabili”.

I due nuovi curatori saranno, come detto, Antonio Paolini e Andrea Grignaffini. “Paolini lo conosco da decenni, Grignaffini meno. Ma non ho particolari commenti da fare su loro due. Cosa farò? C’è in cantiere un nuovo progetto sempre legato al mondo del vino nazionale. Sarà una guida? Sì, ma non come la intendiamo oggi, perchè le guide hanno una struttura un po’ anacronistica. Di più non posso dire”.

G.V.