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Il caso

Quattro anni di reclusione al sabotatore di Case Basse

21 Marzo 2013
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Le botti nella cantina Case Basse di Soldera

I giudici del Tribunale di Siena condannano a 4 anni di reclusione l'uomo che ha distrutto sei annate di Brunello di Montalcino di Gianfranco Soldera.

Una pena non certo leggera per punire l'atto vandalico, commesso pochi mesi fa il 3 dicembre, da Andrea Di Gisi, romano di 39 anni, ex dipendente di Case Basse, consistito nel sabotare le botti versando nella fogna 626 ettolitri di vino.

Su Montalcino news è stata pubblicata la dichiarazione di Maria Rita Maccioni, avvocato di Di Gisi: “Abbiamo eccepito l’inutilizzabilità di alcuni atti di indagine tra cui le intercettazioni ambientali eseguite, a nostro parere, al di fuori dei casi di ammissibilità espressamente previsti dalla legge, abbiamo inoltre richiesto la derubricazione del reato di sabotaggio contestato dal pubblico ministero nel reato, meno grave, di danneggiamento; abbiamo contestato altresì la quantificazione della pena richiesta dal pubblico ministero soprattutto in relazione alla personalità del Di Gisi, erroneamente dipinto dalla pubblica accusa come un pericoloso criminale abitualmente dedito alla commissione di reati, evidenziando come, invece, si trattasse di un soggetto che dopoalcuni marginali problemi con la giustizia in giovane età era riuscito a costruirsi col tempo una vita normale ed ad assicurarsi una stabile occupazione, bruscamente interrotta a seguito di forti contrasti con il datore di lavoro presso il quale era occupato da quattro anni. In ogni caso ci riserviamo, con il collega Riccardo Dainelli che mi ha affiancato nella difesa, di leggere le motivazioni della sentenza per valutare la proposizione di una eventuale impugnazione”.

Sei erano gli anni chiesti di reclusione, cioè un anno in più per la continuazione del reato e un altro anno per danno aggravato.