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Il caso

“Vinitaly come il Prowein, lo si riduca a tre giornate”

14 Gennaio 2013
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Gianfranco Fino

Al Vinitaly non rinuncia, per lui il salone del vino di Verona rappresenta “La storia d'Italia”.

 Gianfranco Fino, il produttore enologo rivelazione di questi ultimi tempi, uomo del vino del 2012 con il suo pluripremiato Primitivo di Manduria Es 2009, e che anche con l'annata nuova si conferma re dei rossi italiani, nel padiglione della Puglia ci sarà. Rimane la piazza di riferimento nazionale per promuovere i suoi vini e il suo territorio. Prosegue il dibattito sulla manifestazione in programma ad aprile e che vede i produttori dividersi sulla partecipazione e sulla funzione stessa del salone. Decisione ferma pro- Vinitaly, quindi, anche se sulla logistica e i servizi il parere di Fino è in linea con quello espresso già da molti altri colleghi.

“Per quanto riguarda questo tema siamo dinanzi alla problematica di sempre”, dice il produttore pugliese che avanza, invece, una proposta sul calendario del format Vinitaly. “Si dovrebbero ridurre a tre le giornate, sullo stesso modello del Prowein e di tante altre fiere internazionali. Certo le cose sono migliorate con i cambiamenti dell'edizione passata, ma è sempre un impegno oneroso, troppi giorni fuori dall'azienda per noi piccoli produttori. La nostra è a conduzione familiare – aggiunge Fino – e stare via così tanto tempo dalla cantina comporta sacrifici, significa non potere seguire tutte le altre incombenze necessarie alla gestione dell'azienda. Mettiamo nel conto che poi veniamo dal sud, pesano anche i giorni di viaggio dato che portiamo in macchina i vini”.

Un impegno oneroso insomma il dovere affrontare la kermesse di Veronafiere, ma sembra più per il tempo che per i costi, che per Fino e per altri produttori pugliesi sono più sostenibili rispetto alla media. “Usufruiamo degli spazi che ci dà Unioncamere, alla quale aderiamo, andando incontro a una spesa contenuta, di circa due, tremila euro. Diciamo che tra costo dello stand, soggiorno, trasferte, carburante – conclude – il Vinitaly costa alla mia azienda ogni anno sui cinque mila euro”.

Fino, quindi, non toglie dal suo calendario l'appuntamento di Verona. L'azienda si trova nell'agro di Manduria, in provincia di Taranto, otto ettari di vigneto divisi tra Negroamaro e Primitivo e firma, con l'Es e l'Jo, una piccola produzione di 18.000 bottiglie 

C.d.G.