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Il concorso

Il sauvignon Blanc che ha conquistato i giurati al Concorso Mondiale a Bordeaux

19 Giugno 2014
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Roberto e Sandra Snidarcig

E’ nato in Friuli il miglior Sauvignon del mondo.

Tiare, il Sauvignon di Roberto Snidarcig – della omonima azienda di Dolegna del Collio (in provincia di Gorizia) che si estende su circa dieci ettari vitati in una delle zone DOC più vocate del Friuli Venezia Giulia, il Collio – ha ottenuto la Medaglia d’oro e il trofeo speciale del Concorso Mondiale svoltosi a Bordeaux e giunto alla sua quinta edizione. Sono stati settecentocinquantuno i campioni esaminati, quattrocentotrentasette le aziende provenienti da ventuno Paesi sparsi per il mondo.

Su tutti ha prevalso quello di Roberto Snidarcig che non nasconde la sua emozione di fronte all’importante riconoscimento ottenuto: “Sono trent’anni che seguo questo vitigno che rappresenta il 45% della mia produzione. Alla fine il risultato è arrivato. La zona dove nasce la mia azienda, come tutto il Friuli del resto, è particolarmente vocata per questo tipo di vitigno che dà vita a vini di spiccata personalità. Peccato che i nostri Consorzi ancora non comprendano l’importanza della comunicazione. Nel mondo non tutti conoscono il Friuli Venezia Giulia, ignorano anche dove si trovi esattamente nella cartina geografica dell’Italia. Il prossimo anno, per la prima volta in assoluto, il Concorso Mondiale del Sauvignon si sposterà proprio nel Friuli. Speriamo che questa sia l’occasione che aspettavamo, per far conoscere ancora di più i nostri vini a tutto il mondo”.

Qual è il segreto del suo Sauvignon?: “Il mio Sauvignon, e in generale quelli italiani, non è un vino monocorde come quelli della Nuova Zelanda, per fare un esempio, che presentano tutti sentori di asparago. Quelli francesi sono invece più minerali. I nostri vini sono più complessi e sanno esprimere al meglio il proprio terroir. Sono vini che presentano, in perfetta armonia, sentori di agrumi come il pompelmo rosa, di ginestra, di sambuco o di foglia di pomodoro. Vini da degustare almeno una volta nella vita”.

Rosa Russo