Vini rosati: richiesti sempre di più nei bar diurni e nei ristoranti di alto livello, aumentata la qualità

Il 18 maggio a Otranto la consegna delle medaglie d'oro, d'argento e bronzo della seconda edizione del Concorso Enologico Nazionale Vini Rosati d'Italia

Il consumo dei rosati cresce nei bar diurni e nei ristoranti di alta fascia.

Nel primo quadrimestre del 2013 per questa tipologia di vino si è registrata un trend più positivo rispetto ai mesi precedenti. Il dato lo dà l'Osservatorio Economico Vini che ha condotto una ricerca sulle perfomance dei vini rosati nel mercato nazionale e internazionale. “Parliamo di una crescita in termini di volumi ma anche di valore – precisa Giampietro Comolli, fondatore dell'Osservatorio – E' calato l'acquisto diretto però e anche il consumo nei locali notturni”. Proprio ieri l'Istat annunciava che vino e frutta, in questa prima parte dell'anno, sono gli unici prodotti del paniere in crescita. I rosati seguono questa tendenza. La produzione totale annua, stimata relativamente all'anno 2012, è di 55milioni di bottiglie: 17 milioni di spumanti di diversa origine e metodo, 20 milioni di frizzanti, 18 milioni di tranquilli.

Una fetta importante i rosati Made in Italy cominciano a conquistarsela anche oltre confine. In tutto sono 6 milioni di spumanti e 28 milioni tra frizzanti, vivaci e tranqulli ad andare nei mercati esteri, di cui il 30% a denominazione. I maggiori Paesi consumatori di rosati italiani sono la Germania, l'Austria, la Svizzera, e piacciono anche in Russia. Soffre un po' il mercato interno, l'ultimo dato aggiornato vede consumate 20milioni di bottiglie in linea con la curva negativa che sta vivendo attualmente la produzione nazionale del vino. I rosati comunque, da pochi anni riscoperti grazie anche al risorgimento dei vini pugliesi, vale un giro di affari oggi di 365 milioni di euro. Il prezzo medio a bottiglia, considerando tutte le tipologie, è di 3,10 euro. 

Sono aumentati il volume, il valore ma è anche migliorata la qualità. Lo ha dimostrato l'esito della seconda edizione del Concorso Enologico Nazionale dei vini Rosati d'Italia, che si è svolto a Bari, promosso dall’assessorato alle Risorse agroalimentari della Regione Puglia, in partenariato con Assoenologi, Accademia Italiana della Vite e del Vino e Unioncamere Puglia e autorizzato dal Ministero delle Politiche Agricole. 
 
La selezione è stata durissima: ben otto commissioni composte ciascuna da quattro eonologi e da un giornalista del settore;  3.370 schede compilate; 47.860 giudizi. I rosati italiani hanno superato l'esame con “ottimo”. Alto il rendimento per i 337 vini provenienti da 20 regioni d'Italia, che hanno partecipato al Concorso. Al 70% dei campioni è stato assegnato un punteggio di 80/100.  Puglia, Abruzzo, Veneto e Lombardia tra “i migliori della classe”. Il 18 maggio, al Castello Aragonese di Otranto, verranno consegnate le medaglie d’oro, d’argento e di bronzo. Protagoniste saranno tutte le cantine che si sono piazzate dagli 80 centesimi in su, durante la cerimonia riceveranno un diploma di merito. L'evento riunirà produttori, stampa del settore e ristoratori. “Gli ottimi punteggi ottenuti dalla maggioranza dei vini partecipanti  – ha spiegato Fabrizio Nardoni, assessore alle Risorse agroalimentari della Regione Puglia –  confermano la tendenza a sempre migliori performance qualitative da parte di tutti i produttori italiani di rosato. Segno di come il Concorso si sia fatto interprete di una scommessa che in termini di esportazioni e di mood consegna all’Italia grandi prospettive di crescita. Scommessa vinta dai produttori e scommessa vinta anche dalla Regione Puglia che ora, del vino Rosato, è degnamente punto di riferimento in ambito nazionale ed estero”.

Manuela Laiacona

Ecco le cantine che hanno preso più di 80/100 e che riceveranno il diploma d'onore