Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Il concorso

Vota il ristorante, i vincitori di aprile

16 Maggio 2012

Ivana Limata di Torrecuso, in provincia di Benevento, e Antonella Arcidiaco di Reggio Calabria (nell’ordine nella foto): ecco i vincitori di aprile di Vota il ristorante e vinci il vino.

Ivana è mamma di due bambini, insegna geografia, organizza viaggi e  ha il pallino del vino. “Non poteva che essere così dato che sono nata in una terra vocata alla viticoltura.  Proprio la mia passione per i vini mi ha portato ad avvicinarmi naturalmente anche alla gastronomia e così vado sempre alla ricerca di  ristoranti che riescano a coniugare buona cucina, buoni vini in una buona atmosfera”. Dirige una casa editrice e nella sua vita frenetica non devono mancare i sapori. Antonella Arcidiaco si definisce una “buongustaia”. Frequentatrice di degustazioni e corsi su vini e cucina in tempi in cui ancora il fenomeno food non era esploso. “Il mio primo corso di cucina risale a 25 anni fa. Lo feci nella cantina Tasca d’Almerita. Un ricordo bellissimo che mi ha fatto immergere nel mondo del vino e mi ha fatto conoscere i segreti della cucina dei Monsù. Da alllora ne ho frequentati tanti altri e non manco mai di visitare cantine e scoprire locali dove regna la buona tavola. Amo la cucina del territorio ed anche quella etnica e creativa. Ci sono matrimoni bellissimi prima impensabili ed è bello scoprire come tra tradizioni lontane vi sia sempre un filo conduttore”.
 
Villa Pastenella – Tocco Claudio (Bn)

di Ivana Limata
Cenare a Villa Pastenella non è un’esperienza qualsiasi, non fosse altro perché immersi nel cuore del Taburno più remoto (Tocco Caudio) ci si immerge in un’allegria napoletana che si trasferisce tutta nei sapori dei piatti che prevedono e in che sequenza anche straordinarie proposte di pesce. O meglio, quando Renato, lo chef di casa, è colto da momenti di insostenibile nostalgia per il mare e per la cucina di mammà (che cucinava in un noto ristorante di Marechiaro), il ristorante propone serate a tema che sono un susseguirsi di piatti di pesce che culmina in un primo sempre con paste fatte in casa Mai banali ma senza rarefazioni, ecco uscire dalla cucina pesce bandiera su patata novella, con melanzane (dell’orto) e olio aromatizzato alle erbe (fatto in casa), involtini di zucchine e seppia, il polpo alla Luciana, gamberoni reali in pastella talmente succosi e profumati che speri che affacciandoti il mare sia giunto fin lì. E invece no… e te lo ricordano i fagottini con tartufo del Taburno e treccia di Agerola, ma anche gli ottimi salumi che abbiamo assaggiato la prima volta, serviti su una focaccia appena sfornata dal forno a legna dove intanto cuoceva un saporitissimo stinco di maiale. Formaggi, confetture e dolci fatti casa non mancano (Coviglia alla nocciola o al caffè, crema e pandispagna su passata di cotogne), il locale è accogliente come lo sono i padroni di casa. Tiziana in sala, che regala sorrisi e cordialità senza smancerie. In estate si può cenare e pranzare all’aperto sotto ampi pergolati a due passi dalla chiesa di Tocco Vecchio, il paese abbandonato dopo il terremoto del 1980 e ricostruito più a valle.
Voto: 4 stelle

La Tavernola – Battipaglia 
di Antonella Arcidiaco

Un tempo mettersi in viaggio in auto per vacanza, quando la benzina costava di meno, significava anche attraversare la diversità del gusto delle varie regioni italiane. Adesso una delle cose più tristi che ci può capitare è fare una sosta in una delle aree di servizio autostradali d’Italia e trovare tutto, dagli oggetti ai panini uguale dalla Val d’Aosta alla Sicilia. Ecco perché segnaliamo questa bella trattoria dove si mangia qualcosa che solo in quel luogo è possibile mettere nel piatto. La Tavernola è una locanda con delle belle stanze a pochi chilometri dal mare, a venti minuti dai Templi di Paestum ma soprattutto a poco meno di 10 minuti dall’uscita Battipaglia sulla Salerno-Reggio Calabria. Siamo nel cuore della produzione della mozzarella di bufala di Battipaglia, ma anche di ottimi ortaggi sopratutto carciofi. Il ristorante, al piano terra di un antico casale del ’700 ben restaurato, offre al viandante una cucina che utilizza unicamente questi prodotti espressione solo di quel territorio, cucinati con mano antica e sapiente da Rosa e illustrati dall’oste Raffaele, straordinario padrone di casa. Oltre alla carne di bufala, ingrediente tra l’altro di una dolcissima salsa genovese per condire la pasta formato cavati o fusilli rigorosamente fatta in casa, abbiamo assaggiato le alici, fiori di zucca ed il caciocavallo podolico combinate con le paste fresche, la tagliata di bufala locale cucinata sulla brace a vista, i dolci artigianali fatti al momento con una stupenda melanzana al cioccolato, da una vecchia ricetta di famiglia. In estate si mangia all’aperto e nei fine settimana è proposta anche la pizza, assolutamente da provare la cilentana con formaggio di capra. Buona cantina, vini soprattutto della Campania anche con etichette importanti.
Voto: 4 stelle