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Il concorso

Vota il ristorante, i vincitori di marzo

18 Aprile 2013
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Gaetano Annunziata di Napoli e Giuseppe Pollina di Militello in provincia di Catania sono i vincitori di marzo di Vota il ristorante e vinci il vino.

Gaetano Annunziata ha una doppia vita, fa il sommelier a Milano e anche il tecnico radiologo. “Ho il pallino della buona tavola anche se non so cucinare – ci racconta -. Sono cultore del buon bere e mi piace sperimentare gli abbinamenti. Vado sempre alla ricerca della qualità”. Giuseppe Pollina fa consulenza alle aziende dell'agroalimentare. “Il mio lavoro mi ha portato ad affinare il gusto. Dovendomi spostare spesso trovo l'occasione per scoprire i luoghi dove si esprime a tavola il territorio”. 

Nesis – Cesano Moderno
di Gaetano Annunziata
Mangiare ottimi piatti di pesce nell'hinterland milanese? Abbinare le migliori etichette nazionali e non, degustare distillati di altissima qualità? Al Nesis si può. Anni di esperienza in cucina e nella sommellerie (lo chef Piero Milo è anche delegato Fisar per l'area Milano duomo) fanno si che a tavola si portano piatti classici e degnamente rivisitati. Proprio ieri sera ho avuto modo di mangiare del baccalà mantecato alla veneta appoggiato su un cuore di burrata che sedeva su un letto di crema di peperone rosso…si spazia dai crudi di pesce (frutti di mare, ostriche, tartare) a primi piatti come i paccheri ai ricci opprure i paccheri carciofi e calamari portati in tavola direttamente in padella e serviti ai commensali, portate di pesce di tutti i tipi, sorbetto di fichi d'india al calvados oppure la classica pastiera napoletana. Insomma un'ottima esperienza gastronomica a prezzi onesti.
Voto: 4 stelle

I Trappitu – Militello Val di Catania 
di Giuseppe Pollina
Entri e capisci subito che mangerai in compagnia della tradizione e del ricordo della fatica e con tanta bella gioventù attorno, i titolari, il cuoco i ragazzi di sala (chiamarli camerieri non lo pensi nemmeno). I tavoli sono incastonati come perle nella vecchia struttura di un trappitu che produceva olio col duro e faticoso lavoro di mani della terra e con la sapiente attenzione di chi quel processo lo seguiva passo dopo passo. Ed a quella tradizione, nobile e faticosa, sembra proprio ispirarsi la cucina e la pizzeria. È questa una delle rare volte in cui davvero la pizzeria non è seconda alla ristorazione e riscoprire il gusto dei sapori sapientemente mescolati, magari a sorpresa, dal pizzaiolo-titolare è un piacere del palato. Stesse sensazioni per la cucina preferibile non scegliere ma lasciarsi consigliare: ti offriranno il meglio dei prodotti ed il massimo dell’attenzione. Primi, secondi, persino gli antipasti e le insalate, attente rielaborazioni o fedeli presentazioni dei piatti della nostra cucina, magari con qualche inserimento innovativo mai esagerato. E poi una discreta scelta di vini che, versati nel calice giusto magari dopo averli decantati, fanno la differenza fra il bere ed il degustare. Insomma, se sapori e saperi, tradizione ed innovazione sono le basi su cui poter ulteriormente sostenere la ristorazione e l’accoglienza qui qualcosa di buono si è fatta.
Voto: 5 stelle