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Il dibattito

L’azione inibitoria della solforosa sull’aroma fruttato dei bianchi, un rischio per le vendite

21 Agosto 2013
biancovino biancovino

Il tema dell’anidride solforosa è uno dei più caldi di questi ultimi tempi.

Prosegue il dibattito sul conservante da molti demonizzato e sempre meno impiegato, stando alle dichiarazioni di oggi di molti produttori, ed anche per i limiti imposti dall'Unione Europea. Adesso giunge un’altra considerazione sugli effetti della solforosa sul vino. Se usata eccessivamente muta il carattere dei bianchi aromatici, comprometterebbe gli aromi primari. Come scritto da The Drink Business, sarebbe proprio l’aroma del fruttato ad essere inibito, l'aspetto che più piace del vino in generale. Dai panel di assaggio che hanno degustato vini con diversa gradazione di solforosa è emersa la constatazione dell’azione dannosa dell’So2 su questo tipo di aroma. E’ stato riscontrato nei vini dove il conservante viene utilizzato nella maggior parte degli step del processo di vinificazione. In quei vini principalmente destinati all'export, per i quali produttori ed enologi preferiscono abbondare. 

La riduzione dell’anidride solforosa, tenendo conto di tali risultati, garantirebbe proprio le vendite dei bianchi, in particolare nella grande distribuzione, dove, come evidenziato dalle statistiche, l'acquisto si concentra sui bianchi aromatici. Per Geoff Taylor, esperto di analisi sensoriale che lavora per Corkwise, società britannica che analizza campioni di vino, ha dichiarato alla testata che “l’inibizione del fruttato sarebbe ben più grave del così detto sentore di tappo, più dannoso appunto, alla luce del  successo che i vini aromatici e fruttati hanno presso il grande pubblico”. 

fonte: The Drink Business