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Il personaggio

Bartolini “Cinque” volte più “Fico”: apre il nuovo ristorante. Chef è Salvatore Amato

15 Novembre 2017
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Oggi apre a Bologna la Fabbrica Italiana Contadina di Oscar Farinetti. E il gruppo guidato dal super chef stellato Enrico Bartolini ha preso in gestione uno dei ristoranti della struttura, affidando la cucina a un giovane talento pugliese


(Salvatore Amato – ph Danilo Giaffreda)

di Annalucia Galeone, Bologna

Oggi, apre ufficialmente al pubblico, Cinque, il quinto ristorante del gruppo Enrico Bartolini, all'interno di Fico, Fabbrica Italiana Contadina a Bologna che ha aperto i cancelli ufficialmente.

La guida del ristorante è stata affidata all'enfant prodige Salvatore Amato, come avevamo anticipato in questo articolo. Originario di Crispiano, comune dell'entroterra jonico, Amato ha 28 anni e una grande responsabilità sulle spalle sostenuta da un innato talento, tanta umiltà e una forte determinazione. Il brand è una mano che, metaforicamente, rappresenta i 5 principali componenti del team: Remo Capitaneo, Marco Ortolani, Donato Ascani, Alessandro Manzoni e la new entry. L'unione fa la forza e solo la collaborazione può creare qualcosa di meraviglioso.

“Essere il primo chef è per me motivo di grandissimo orgoglio – afferma Salvatore Amato – Avrò l'opportunità di cimentarmi in una nuova sfida, la biodiversità italiana sarà la protagonista di ogni nostra portata. La mia idea di cucina si può esprimere con una sola parola: semplicità. Non mancheranno i colpi di scena ma i gusti saranno ben riconoscibili. Il mio obiettivo sarà quello di suscitare emozioni grazie ai numerosi alimenti che il nostro territorio ci dona. Ogni due mesi ospiteremo uno chef aderente all'associazione Le Soste, il quale proporrà la sua cucina e la condividerà con noi per due settimane”. Il menu sarà composto interamente da piatti che rispecchiano la tradizione italiana in tutte le sue sfaccettature: si spazierà dalle verdure fresche di stagione, ai brasati, ai pesci importanti. E' il risultato della condivisione di idee. Tradizione e contemporaneità si fondono per proporre 15 piatti alla carta dal costo medio di 25 euro e un menù degustazione da sette portate da 90 euro a persona. Il ristorante ha 11 tavoli per un massimo di 40 coperti. L'arredamento è semplice ed essenziale, allo stesso tempo elegante e intimo, alle pareti quadri di arte moderna. La carta dei vini raccoglie le eccellenze di tutte le regioni italiane è stata elaborata da Roberto Redolfi maìtre di sala e da Giacomo Morlacchi sommelier del Mudec.