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Il personaggio

Il Ferragosto di Ampelio Bucci: “Mi godo la Liguria. Ma penso già alla vendemmia”

14 Agosto 2019
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(Ampelio Bucci – ph Vincenzo Ganci)

Dieci giorni in Liguria. Ma la testa è sempre proiettata al suo vigneto. E alla preoccupazione che un evento climatico estremo possa rovinare un anno di lavoro. 

Ampelio Bucci tocca ferro e fa debiti scongiuri: “Dopo aver sistemato la questione grano (sono tra i più grandi produttori di grani selezionati in Italia, ndr) meritavamo un po' di riposo – dice il produttore marchigiano – La pioggia di luglio ha fatto un po' di disastri per il nostro grano. Alla fine è andata benino. Ma le stesse piogge di luglio sono un bene per il vino. Insomma 100 millimetri di pioggia che da queste parti non si erano mai visti e che riparano da tutti i mali possibili per le nostre uve. Adesso siamo abbastanza tranquilli e ci siamo decisi a staccare un po' la spina per una decina di giorni”. Ampelio però in Liguria non è solo in vacanza: “Mi rilasso, certo – dice il produttore – Ne approfitto anche per incontrare l'importatrice dei miei vini in Giappone. Una settimana di riposo, ma poi si riparte immediatamente”. In questi giorni che precedono il Ferragosto, in vigna Ampelio e i suoi operai hanno fatto tantissimi lavori preventivi: “Abbiamo cercato di coprire le vigne con le loro stesse foglie per ridurre l'impatto con la luce del sole – dice Ampelio – L'acqua caduta a luglio è stata assorbita dallo strato di creta che si trova a circa un metro di profondità dei miei vigneti, superato lo strato di calcare. Sono fiducioso. Non ci sono foglie gialle e non ci sono stati disastri. E se penso che a 4 chilometri dalla nostra azienda c'è stata una super-grandinata, mi ritengo molto fortunato. Fino ad adesso siamo stati molto protetti”. Ma nessuna previsione: “La mia lunghissima esperienza mi dice di non dire niente – dice Ampelio – Con questo cambio improvviso climatico dela zona che c'è stato, da zona temperata a zona ciclonica, non si può dire più nulla. Per adesso va bene, ma ci sono tantissimi punti interrogativi. Quantitativamente ci siamo. Ma c'è il pericolo delle piogge di settembre. E' un po' presto per dire che qualità avremo”. 

In valigia Ampelio ha messo i suoi vini “Villa Bucci”, bevuti in compagnia di amici, “ma anche fenomenali vini francesi”, dice. E poi aggiunge: “Ho bevuto anche dei bianchi liguri – dice – e devo dire che rispetto agli anni passati li ho trovato molto buoni. Sono bianchi leggeri, non di grande struttura, perfetti per i cibi che si mangiano solitamente in questo periodo. Per me i vini liguri sono i vini dell'estate. Ho bevuto qualche vino rosso, mi è piaciuto molto il Taurasi. Ma in realtà io sono atipico: sono un produttore di vino che beve pochissimo vino”. E allora che fa Ampelio? “Leggo, e tanto – dice – Mi sono appassionato moltissimo al libro “Il respiro del vino” di Luigi Mojo. Una lettura molto interessante che consiglio a tutti. Si vede che Mojo è un grande personaggio molto competente che ha girato il mondo e che ha fatto decine di ricerche”. 

G.V.


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