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Il personaggio

Arturo Ziliani (Berlucchi): “Per il clima-pazzo, servono nuove tecniche agronomiche”

27 Agosto 2019
Arturo_Ziliani Arturo_Ziliani


(Arturo Ziliani)

di Michele Pizzillo, Borgonato di Corte Franca (Bs)

Vista da Arturo Ziliani, enologo della più grande azienda della Franciacorta, la Guido Berlucchi, cantina pioniera del metodo classico italiano e primo produttore del territorio Franciacortino, come sarà la vendemmia 2019? 

Lo chiediamo al momento dell’inizio del taglio delle uve Chardonnay del vigneto “Spina”, in agro di Cologne, dove dal 1961, si rinnova in Guido Berlucchi il rito antico e modernissimo della vendemmia, con le grandi sfide della qualità, del cambiamento climatico e della “responsabilità” imprenditoriale di rappresentare un territorio di eccellenza enologica italiana nel mondo. Questa la risposta di Ziliani, che dell’azienda franciacortina è anche amministratore delegato, oltre che enologo: “Ci sono tutti i presupposti perché sia un’annata di qualità: da un maggio straordinariamente piovoso che ha causato fenomeni estesi di colatura fiorale, con una conseguente riduzione della quantità d’uva in pianta e un ritardo nella fioritura, ai siccitosi mesi estivi che hanno poi dato spazio a sporadiche piogge nelle ultime settimane, grazie alle quali si è lentamente raggiunta una piena e soddisfacente maturazione delle uve. Le forti escursioni termiche hanno poi contribuito a fissare molti profumi ed aromi all’interno degli acini, fondamentale requisito appunto per un’annata di qualità.” 


(Vigna Brolo)

Il lavoro appena iniziato nelle vigne dell’azienda franciacortina è stato preceduto da campionamenti minuziosi – come la raccolta selettiva di singoli acini all’interno di ogni filare, evidenzia Ziliani – in modo da ottenere uno “spettro” veramente rappresentativo di ciascun vigneto. Questi hanno evidenziato livelli di maturazione ben differenziati da vigna a vigna, elemento fondamentale per poter gestire con attenzione e cura la raccolta di ogni appezzamento nella giusta tempistica e all’apice del suo equilibrio di maturazione. Che, aggiunge “è proprio grazie alla gestione scrupolosa di questa delicata fase che è possibile ottenere, nei vigneti più vocati, mosti di altissima qualità che diverranno la perfetta base per i nostri esclusivi Franciacorta millesimati, ottenuti senza l’aggiunta di sciroppo di dosaggio, che divengono perfetti testimoni della qualità del territorio. Un microclima unico, quello della Franciacorta, che unito alle premurose cure in campo ed all’esperienza nella lavorazione delle uve e dei mosti permette di ottenere un perfetto equilibrio tra acidità, morbidezza e struttura a dosaggio zero”.


(Arturo, Cristina, Paolo e Franco Ziliani) 

I presupposti per un’annata di qualità, dai primi tagli di uva, ci sono tutti. L’enologo della Guida Berlucchi, tradizionalmente prudente, sottolinea di essere “moderatamente ottimista su questa annata, ma certamente è sempre più pressante la necessità di acquisire tecniche e pratiche agronomiche che permettano di contrastare l’evidente mutazione del clima – e di combinare queste con la sensibilità e l’esperienza di una grande squadra di talentuosi professionisti collaboratori come quelli che abbiamo in azienda – per ottenere la massima qualità”. 

E, Ziliani, ne approfitta di questa occasione, per evidenziare un’altra scelta aziendale in linea con lo spirito pionieristico che ha sempre contraddistinta la cantina che ha creato il Franciacorta. Cioè, la partecipazione, proprio da quest’anno, a fianco di Antares Vision – multinazionale italiana leader mondiale nei sistemi di ispezione visiva, nelle soluzioni di tracciatura e nella gestione intelligente dei dati – a una sperimentazione innovativa della tecnologia iperspettrale applicata all’uva, tra le poche al mondo in questo settore. Tecnologia i cui risvolti spaziano dal monitoraggio preventivo dello stato fito-sanitario delle uve al trattamento – sempre in regime strettamente biologico – mirato al singolo grappolo, per rendere sempre più sostenibile la viticoltura. Proprio come le viti che coltiva, infatti, l’azienda Berlucchi rimane profondamente radicata nella tradizione, ma stende i suoi tralci verso un’innovazione virtuosa.

E, così, quando, fra qualche anno, degusteremo il Franciacorta 2019, oltre a verificare se il moderato ottimismo dell’enologo Ziliani sarà diventato ottimismo puro, si potrà capire, anche, se la scelta di affiancarsi ad Antares Vision, è stata azzeccata per raggiungere l’obiettivo di rendere sempre più sostenibile la nostra viticoltura.