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Il personaggio

Beniamino, il “re” della pasta fresca: “Vi svelo i segreti per tortellini e tagliatelle perfetti”

12 Luglio 2018
Beniamino_Baleotti Beniamino_Baleotti


(Beniamino Baleotti)

A fine aprile ha aperto il suo primo laboratorio-atelier di pasta fresca al mattarello, a Pianoro (piazza del Martiri 4/b), vicino Bologna, da dove si assenta solo quando deve raggiungere gli studi televisivi essendo uno dei protagonisti della trasmissione di Rai2 “Detto fatto”. 

Il 12 luglio, invece, Beniamino Baleotti, vero “re della sfoglia”, arriva a Milano per presentare il suo libro di cucina “Il Re della sfoglia. Ottanta gustose ricette, tradizionali e innovative, a base di pasta sfoglia”. L’appuntamento è alle ore 19 presso Piadart Milano, il nuovo locale gourmet delle Colonne di San Lorenzo, in via Pioppette 3, nel cuore del centro storico milanese. Qui Baleotti, oltre a parlare del suo libro, animerà uno show-cooking ( sicuramente un bel vedere) su come realizzare i veri tortelloni che poi farà degustare agli ospiti, accompagnata da un ottimo calice di vino bianco, e da un kit di pasta da portare a casa. 

Le ricette che ha messo insieme questo chef bolognese pluripremiato – con il grembiule sempre addosso e mattarello sempre in mano – in onore della mamma e della nonna spaziano da quelle più facili (“agli inesperti suggerisco le tagliatelle alla Petroniana, con prosciutto e parmigiano: un sugo così lo sa fare anche mio nipote”), a quelle intermedie, come i tortelloni ripieni di ricotta con speck e rucola. Fino ai tortellini, i più difficili, perché devono essere minuscoli (“otto in un cucchiaio”) e tirati su una sfoglia quasi trasparente. La loro origine è avvolta nella leggenda e Beniamino ne riporta alcune nel libro pubblicato dalle Edizioni Pendragon, €. 16, partendo da una delle migliori, quella del cuoco di Castelfranco Emilia che un giorno, sbirciando dal buco della serratura, vide l’ombelico della dama che il suo signore stava per sposare e si ispirò. Il pranzo di nozze fu un successo, ma il cuoco fu condannato a morte: il conte capì che l’aveva vista nuda alla prima cucchiaiata.

Da oggi, grazie a Baleotti, la sfoglia rigorosamente fatta a mano, non ha più segreti. Se poi si ha voglia di farsi un viaggio a Pianoro, beh, oltre ai segreti, si potranno conoscere anche le “magie” per imparare a preparare tagliatelle e tortellini a regola d'arte. E, volendo, anche acquistare pasta fresca all'uovo fatta in casa al mattarello  (il mitico “Antonello”, il matterello che da più di diciassette anni lo accompagna nella preparazione della sfoglia e della pasta fresca proprio come si faceva un tempo) nella migliore tradizione della cucina emiliana. D’altronde Baleotti è stato il vincitore dello Sfoglino d’oro 2010 e 2011, ha ricevuto numerosi riconoscimenti quali Il Matterello d'Oro e La Tagliatella d'Oro. Tutto questo grazie alla nonna Clarice e alla mamma Laura, che gli hanno insegnato a preparare tortellini, tortelloni e passatelli fatti a mano. Arte che Beniamino, adesso, cerca di insegnare a chef di altri paesi, in particolare di Giappone e Cina, Argentina e Lussemburgo, dove tiene spesso corsi per illustrare come si preparano i piatti di pasta fresca della tradizione italiana. Che, com’è noto, è da sempre la protagonista della grande cucina italiana, dice lo chef bolognese che ha appena compito 34 anni. E destinato a diventare il guru della sfoglia fresca, tant’è che fa scuola negli Stati Uniti, dopo il passaggio di Baleotti al “Los Angeles Times Food Bowl”, il festival culinario gestito dall’omonimo quotidiano di Los Angeles.
Michele Pizzillo