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Il personaggio

Il Ferragosto di Daniele Cernilli: “I miei tre vini preferiti che metto in valigia”

13 Agosto 2019
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(Daniele Cernilli – ph Vincenzo Ganci)

Daniele Cernilli, o come ormai tutti lo chiamano, “DoctorWine>“, si appresta ad iniziare le sue vacanze: “Ma solo 4 giorni”, assicura il giornalista. 

Già perché gli impegni sono tanti e le scadenze incombono. Come la chiusura della nuova Guida essenziale ai vini d'Italia firmata proprio da DoctorWine. Una brevissima sosta dunque per il Cernilli nazionale che chiuderà la sua redazione dal 14 al 18 agosto: “Io non sono un tipo molto mondano – racconta al telefono – Le mie pochissime vacanze le trascorrerò con i miei genitori a Santa Marinella, in provincia di Roma. E' il paese dove vivono i miei genitori. Mio padre ha 97 anni, mia madre 90. Ho voglia di stare un po' con loro dopo un anno di lavoro e dedicare il mio tempo solo a mamma e papà”. In valigia Daniele metterà sicuramente un Vintage Tunina di Jermann: “E' il vino preferito di mio padre – dice – e non posso presentarmi senza. A me non pesa trascorrere le vacanza con loro. Anche perché non so quanti ferragosto passerò ancora con loro. Non mi voglio perdere un solo istante. E d'altra parte non posso andare molto in giro. In caso di problemi devo essere pronto a scattare”. Daniele ha vissuto una prima parte di anno in maniera molto intensa: “Abbiamo fatto un sacco di cose – dice – Io sono andato un po' in giro per il mondo. Sono stato in Germania, Svizzera, Stati Uniti per presentare la nostra guida. Poi con Vinitaly International andremo prima in Canada e poi a dicembre in Giappone. Insomma un anno molto impegnativo dal punto di vista lavorativo. Poi siamo rimasti molto contenti per lo scorso Vinitaly che ci ha dato tante soddisfazioni. Il nostro stand è stato letteralmente preso d'assalto. Per non parlare della mia nona esperienza come giudice al Decanter Wine Award e per il premio 5StarWines del Vinitaly”.  

Il futuro del vino italiano non è chiaro per Cernilli, “ma in fondo – dice – non lo sono nemmeno i nostri politici italiani”. Ma questa situazione si riflette anche sui mercati “perché – spiega Cernilli – gli imprenditori e anche chi deve affrontare i mercati, ma non parlo solo del mondo del vino – hanno bisogno di maggiore stabilità. Servono cose certe, leggi certe, insomma poter programmare con sicurezza le proprie azioni sui mercati nazionali e internazionali. Il mondo del vino, però, mi pare che regga bene. C'è un grande ritorno di alcune zone, si punta sui vitigni tradizionali, insomma su una produzione più autentica. E questo è un fatto positivo. C'è grande interesse per tutto ciò che è biologico e verde e ci sono delle piccole zone che stanno crescendo, con tante iniziative e produzioni sempre più interessanti, come il Monferrato o il Bianchelle del Metauro”. Ma rimane qualche perplessità: “Credo che il mondo del vino sia una delle poche cose che in Italia funzioni bene – dice Cernilli – ma adesso speriamo che Trump freni sulla questione dazi e che la Brexit non sia un disastro. Anche perché stiamo parlando di due dei mercati principali per i vini italiani. Noi, infatti, ci reggiamo molto sull'export rispetto ad un consumo interno. Le aziende, ormai, hanno una percentuale di vendita molto sbilanciate verso i mercati esteri. Canada, Corea del Sud, Giappone sono mercati che crescono. In Cina facciamo un po' fatica”.

Poi gli immancabili consigli su tre vini da bere assolutamente in questi giorni: “Sicuramente un Lambrusco di Modena firmato da Medici Ermete, un vino proprio estivo e con il caratteristico tappo a corona. Questo è il periodo dei vini non troppo impegnativi. Bianchi e rosati sono quelli che preferisco. Uno dei miei preferiti è il Gavi di Nicola Bergaglio, un produttore che mi piace tanto. E poi mi ha stupito molto Alta Mora 2018 di Cusumano”. 

G.V.


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