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Il personaggio

Il giro del mondo… con il caffé. Giuseppe Rizzuto svela tutti i segreti dei chicchi neri

19 Maggio 2021
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di Clara Minissale

La passione per il caffè vuole il suo tempo, come del resto un buon espresso.

Nella vita di Giuseppe Rizzuto, titolare dell’omonimo bar in via Villaermosa a Palermo, il caffè è stato sempre presente, ma con curiosità, studio, pazienza, ha acquisito nel tempo tutto un altro valore. Oggi, chi entra nel suo bar a pochi metri dalla Banca d’Italia di via Cavour, può fare il giro del mondo attraverso miscele, tostature, metodi di estrazione. “Ho iniziato ad appassionarmi a questo mondo nel 2017 partendo dalle monorigini – racconta sistemando il bancone del bar – Per iniziare ho selezionato due etichette, poi ho capito che un passo avanti sarebbe stato fare questo caffè in modalità espresso e così ho comprato un macinino. A quel punto la scommessa era trovare il caffè giusto per il pubblico palermitano e mi sono concentrato su Honduras, Brasile, Colombia, Kenia, Etiopia. Da allora non mi sono più fermato”.

Viaggi alla scoperta di produttori e tostatori, fiere di settore, incontri con altri appassionati, hanno chiuso il cerchio fino a fare diventare il suo bar un punto di riferimento per gli amanti del caffè. Qui è possibile scegliere tra vari metodi di estrazione – aeropress, french press, chemex, v60 – o prendere un caffè fatto con la moka, oltre, naturalmente al classico espresso. Un caffè per la colazione, il dopo pasto o come semplice bevanda da gustare in uno dei tavoli all’aperto con vista su via Cavour in questa fase di riapertura del bar o nella sala interna quando la normativa anti-Covid lo consentirà. Una evoluzione in direzione di una internazionalizzazione dell’offerta per questo bar aperto nel 1979 dal papà di Giuseppe e che quest’ultimo gestisce dal 2009 puntando sulla qualità, proponendo cornetti artigianali, rosticceria, piatti espressi tra i quali scegliere a pranzo, dolci.

Rizzuto ha anche una sua linea di caffè, Rizzuto Coffee, appunto, con un packaging dedicato nel quale è raffigurato il suo inconfondibile volto barbuto, diventato un marchio.
Ai clienti che hanno voglia di saperne di più su questa bevanda, consiglia di lasciarsi guidare in un percorso di degustazione graduale che passa anche attraverso vari metodi di estrazione e varie provenienze del caffè, fino ad arrivare a quello etiope “per veri intenditori – spiega – perché è un caffè con una acidità importante: è il mio preferito”.
Imperdibile il suo nitro coffee fatto con caffè monorigine dell’Honduras, estratto a freddo al quale viene aggiunto ossido di azoto o azoto che serve a dare cremosità. Il risultato è un caffè freddo ricco di sfumature aromatiche, naturalmente dolce e rinfrescante. Senza dubbio la bevanda dell’estate.