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Il personaggio

Nicolò Zagaglia dalla Nuova Zelanda il ritorno nella “sua” Matelica: “Produco qui il mio vino”

08 Luglio 2022
Nicolò Zagaglia Nicolò Zagaglia

Matelica, siamo nelle Marche, è la terra di origine di Nicolò Zagaglia, giovanissimo enologo e imprenditore.

A soli 26 anni è il capitano dell’azienda Gàjole e neo “genitore” del suo primo e unico vino, il Verdicchio di Matelica M 2021, prodotto in biologico da una delle uve autoctone a bacca bianca più premiate d’Italia. Dopo un periodo di ricerca e sperimentazione, M è finalmente pronto per essere presentato agli addetti ai lavori e agli appassionati del bere bene.

Uno sguardo sul produttore
Nicolò non ha alle spalle una dinastia di viticoltori, a nutrire la sua passione per il mondo del vino è stato intanto l’amore per Matelica e un papà winelover, che ha saputo trasmettergli la passione per queste terre a vocazione enoica. Dopo aver frequentato Agraria alle superiori, si laurea in Enologia ad Ancona, diventa sommelier AIS e fa esperienze a tutto campo, una gavetta dura ma istruttiva, che gli fa capire cosa si può, anzi, si deve fare meglio. Si convince per esempio dell’importanza di valorizzare i professionisti che lavorano in vigna, dalle condizioni salariali alla continuità lavorativa, fattori che si riflettono sulla qualità finale del vino. Così come il potenziamento della figura del cantiniere, secondo Nicolò altro elemento fondamentale della filiera. Dopo diverse esperienze sul territorio, nel 2020, coglie senza esitazioni l’opportunità di andare a farsi le ossa in Nuova Zelanda, a Marlborough, per una vendemmia. Il tempo necessario per rendersi conto che se volesse potrebbe restare, le possibilità di trovare lavoro sono addirittura molteplici, aprendogli di fatto le porte di un distretto vitivinicolo in costante evoluzione, capace di produrre in modo sostenibile alcuni tra i migliori vini bianchi del mondo.

“In Italia, invece – racconta Nicolò – quando si decide di mettere su un’azienda si è spesso accompagnati da un sentimento di panico e paura, soprattutto se sei all’inizio, giovane e con risorse non illimitate. Tante le difficoltà da superare a partire dalla formazione, in questo come in altri campi, non di rado incapace di fornire gli strumenti necessari per affrontare il mondo del lavoro. Poi c’è da fare i conti, come in altri settori imprenditoriali, con una burocrazia sfiancante”. Nonostante la prospettiva di una carriera promettente e più easy, e il contesto professionale italiano sia meno dinamico e premiante di quello neozelandese, ma proprio per questo più sfidante, Nicolò decide dunque di tornare a Matelica.

L’azienda Gàjole e il primo vino
Nell’arco di due anni, infatti, fonda l’azienda Gàjole e con la vendemmia 2021 scatta l’esordio. Il Verdicchio di Matelica M è un bianco che sintetizza il percorso e il carattere di Nicolò, esaltando fedelmente le caratteristiche migliori del terroir di riferimento. M è un compendio di freschezza e fragranza. I profumi rimandano ai venti dell’Appennino, al Verdicchio di Montagna. Si offre intenso e ampio su sentori di fiori d’acacia, zagara, note, con un bel fondo di mandorla e anice. I profumi continuano a cambiare al variare della temperatura, durante l’assaggio ritornano richiami di pesca e pepe bianco. La bocca è potente, secca, morbida e avvolgente, ritmata da una netta salinità e un’acidità perfettamente integrata. M è un bianco di struttura e intensità, dalla lunga persistenza finale, estremamente versatile negli abbinamenti, che saprà invecchiare nel tempo con particolare disinvoltura. L’annata 2021 è stata prodotta in 6500 bottiglie, da oggi pronte per essere stappate con la stessa gioia che Nicolò ha dimostrato nel suo lavoro.

C.d.G.