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Il personaggio

Quando la pasticceria si fa arte: il dono di Nicola Fiasconaro alla “sua” Castelbuono

28 Luglio 2020
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di Giorgio Vaiana

Non nasconde le sue emozioni quando parla della “sua” Castelbuono.

Nicola Fiasconaro, il maestro pasticciere ormai conosciuto in tutto il mondo per le sue creazioni dolciarie, ha da sempre avuto un legame speciale con il borgo arroccato sulle Madonie, in provincia di Palermo. Un borgo che da sempre è stato meta di tantissimi turisti, italiani e turisti. E tutti (o quasi) si sono sempre soffermati ad assaggiare un pezzo dei suoi panettoni intinti nelle sue creme, che da sempre omaggia a chi passa da quelle parti. Ormai si può dire che Castelbuono è un po’ Nicola Fiasconaro, così come Nicola Fiasconaro è un po’ Castelbuono. Insomma due entità che si promuovono insieme in giro per il mondo. E Fiasconaro ha ancora una volta rendere omaggio a Castelbuono e ai castelbuonesi donando un’opera per festeggiare i cento anni dell’acquisto del castello dei Ventimiglia da parte dei suoi concittadini. E l’opera raffigura il castello in tutto il suo splendore. Ed è stato riprodotto, come confessa lo stesso Fiasconaro, in tutti i suoi particolari.

“Già – racconta – perché nel periodo di lockdown, ci siamo rinchiusi nella mia casa che si trova appena fuori Castelbuono. E qui, con mio figlio e i miei collaboratori, abbiamo studiato, e tanto. Dalle tecniche, all’uso delle farine, ai nuovi dolci. E mentre eravamo lì c’è venuta in testa l’idea di lasciare il segno. E abbiamo iniziato a studiare”. E così la lettura dei progetti originali del 1200 del castello è stata la fonte di ispirazione dell’opera dei Fiasconaro: “Non abbiamo riprodotto solo la facciata – dice – ma ci siamo dedicati agli interni, molti dei quali adesso nella realtà non esistono più. Speriamo che sia l’occasione per far riflettere chi ci governa di come sarebbe importante recuperare un simile e importante monumento”. Quasi cinquanta chili di peso, pasta di mandorle e cioccolato gli “ingredienti” principali per realizzare il castello, insieme a particolari materiali alimentari per realizzare la struttura. “L’abbiamo terminata proprio nel giorno di Sant’Anna e non so se è un caso o qualcosa di simile – racconta Nicola Fiasconaro – Ma qui da noi Sant’Anna è una vera devozione. Ora lo regaleremo al museo e sarà a disposizione di chiunque vorrà visitarlo e ammirarlo. Il nostro dono ai miei compaesani”. Il castello si troverà all’interno di una teca in vetro a temperatura controllata “e rimarrà lì spero per molto tempo”, precisa Fiasconaro.

L’opera, alla quale ha collaborato per il progetto strutturale anche l’artista Fabio Portera, è alta 110 centimetri su una base di circa 145 centimetri e colpisce per la sorprendente accuratezza nella riproduzione dei particolari architettonici. La creazione verrà esposta al pubblico al Museo Civico di Castelbuono dal 30 luglio 2020, con ingresso gratuito per i Castelbuonesi, in concomitanza con la mostra “La Stanza delle Meraviglie”, a cura di Maria Rosa Sossai che raccoglie più di duecento oggetti presati dai cittadini per celebrare il senso di coesione di una comunità, oggi come 100 anni fa. “Mio figlio Mario e tutto il nostro staff di pasticceri di piazza Margherita si sono prodigati per far rivivere la magnificenza del Castello in una preziosa imitazione che racchiude tutta la nostra passione e l’orgoglio di poter fare un omaggio alla nostra comunità”, ha spiegato il maestro Nicola Fiasconaro. L’opera, come detto, è stata presentata al pubblico nel corso dell’anteprima organizzata in occasione della serata di gala del 26 luglio scorso. Sul palco di piazza Castello, in presenza dei tre fratelli Nicola, Martino e Fausto Fiasconaro, si è svolto l’unveiling della scultura: un omaggio dei pasticceri alla comunità di Castelbuono che nel 1920 ha acquistato il Castello dei Ventimiglia.