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Il premio

La giovanissima chef pugliese Solaika Marrocco vince il premio Birra Moretti Gran Cru

07 Novembre 2017
Solaika_Marrocco Solaika_Marrocco


(Solaika Marrocco)

di Michele Pizzillo, Milano

Sul podio della settima edizione del Premio Birra Moretti Gran Cru, è salito una giovanissima chef pugliese, la 22enne Solaika Marrocco, chef del Primo Restaurant di Lecce, con il piatto “turcinieddhi glassati alla birra con marmellata di cipolla all’arancia, critmi in tempure e infuso di luppoli”. 

Un piatto che ha meritato i complimenti degli chef stellati chiamati a giudicare i dieci finalisti di una gara partita con 163 giovani concorrenti che, evidenzia la grande professionalità di chi lo ha preparato, ha detto il presidente della giuria, il bistellato Claudio Sadler. Che ha aggiunto: “Una intrigante proposta creativa che affonda nella tradizione, da lasciare sbalorditi per la giovane età della cuoca”. E Marco Reitano, fondatore di Noi di sala e direttore de La Pergola, il tristellato dell’Hotel Cavalieri di Roma: “La ragazzina ha dei numeri incredibili. Una preparazione che ci ha stupiti, unitamente alla conoscenza della materia prima e alla capacità di amalgamare tutto quello che gli passa per le mani. Direi che ha dei numeri da far paura, in senso positivo”. Alla giovanissima chef salentina è stato consegnato un assegno di 10.000 euro che, nelle finalità della Fondazione Birra Moretti che ha ideato il concorso insieme a Identità Golose, ha la funzione di agevolare la crescita professionale dei giovani chef. 

A scoprire Soleika, sono i due giovani creatori del Primo di Lecce, Marco Borrelli e Silvia Antoniazzi, che dopo 13 anni di lavoro a Roma – sempre nei ristoranti, in sala, però – , due anni fa sono rientrati a Lecce per aprire un ristorante di tradizione, ma con un’impronta creativa, per 16 coperti. “All’apertura si è presentata Soleika, lasciando il lavoro in un locale di Parabita perché voleva far parte della brigata di un ristorante di charme – racconta Silvia -. Ci ha affascinato la sua caparbietà e subito dopo la professionalità, così a gennaio gli abbiamo affidato la cucina, continuando noi a gestire la sala”. E, visto i risultati, hanno fatto bene perché la giovanissima chef ha un grande potenziale, dice Sadler. E, sicuramente, sarà fra quelli che gli esperti ritengono i veri protagonisti della cucina italiana di qualità e che dopo essere passati dal concorso promosso dalla Fondazione Birra Moretti, con i loro ristoranti, hanno conquistato l’ambita stella Michelin, come Giuliano Baldessari, Christian Milone e Luigi Salomone, i primi tre vincitori del Premio Birra Moretti Grand Cru, oggi stelle Michelin.


(Il piatto di Solaika che ha conquistato la giuria stellata)

“In questi sette anni il Premio Birra Moretti Grand Cru è cresciuto molto, e si è confermato un trampolino di lancio importante per i tanti giovani chef italiani che hanno deciso di partecipare. Una crescita andata di pari passo con l’evoluzione del mercato della birra in Italia, che oggi genera un valore condiviso che supera i 7 miliardi di euro, pari allo 0,5% del Pil, come emerso dalla prima ricerca promossa dall’Osservatorio Birra nel 2017. Un numero molto significativo, anche perché sottende ulteriori spazi di crescita, sia nel mercato che nel percorso di valorizzazione della cultura della birra a tavola, mission della Fondazione Birra Moretti.  La cultura della birra a tavola è una peculiarità italiana, nel Paese dove la cultura alimentare è eccellente a tutti i livelli, e dove bere responsabilmente significa bere bene e insieme al cibo”, sottolinea Alfredo Pratolongo, Presidente della Fondazione Birra Moretti.

Quest’anno i dieci finalisti del concorso hanno sviluppato il tema “Creatività e birra a tavola”, con l’obiettivo di stupire, utilizzando come ingrediente e in abbinamento, una o più delle diciotto birre della famiglia Birra Moretti. L’obiettivo era dimostrare, ancora una volta, che versatilità, leggerezza, varietà, gusto e accessibilità della birra ben si abbinano all’alta cucina, fatta di tante e diverse tradizioni gastronomiche. Tant’è vero che la vincitrice ha proposto come base un piatto tipicamente pugliese, i turcineddhi, cioè, interiora di agnello e cotti nel forno. Abbinandovi la Birra Moretti la Bianca.

Gli altri 9 finalisti sono stati:

  • Nicholas Bonati, chef del ristorante Olina di Orta San Giulio (NO)
  • Andrea Congiusta, chef del My.Ale Club di Roma
  • Marco De Bastiani, sous-chef del Ristorante 1908 Park Hotel Holzner di Soprabolzano (BZ)
  • Alessio Gallelli, pastry-chef de I Fontanili di Gallarate (VA)
  • Francesco Giuliano, chef del Bar Gelateria del Molo di Porto Rotondo (OT)
  • Luca Pellizzon, sous-chef del Ristorante Vescovo di Noale (VE)
  • Giorgio Puleo, sous-chef del ristorante Il Portico di Appiano Gentile (CO)
  • Simone Tascone, sous-chef del Koinè Restaurant di Legnano (MI)
  • Marco Volpin, chef de Le Tentazioni di Villatora di Saonara (PD)