Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Il premio

Premio Nonino rinviato al 2022. E in giuria ci saranno Giorgio Agamben e Suad Amiry

28 Gennaio 2021

Nel 2021 non ci sarà l’edizione del Premio Nonino. 

L’annuncio è stato fatto direttamente dalla famiglia che ha deciso, vista l’emergenza sanitaria di annullare l’edizione di quest’anno e spostarla al 29 gennaio 2022. “La pandemia impedisce incontri reali e concreti – dicono – abbiamo pensato che una componente essenziale del Premio Nonino consiste proprio, anche e soprattutto, nell’incontro reale tra giurati, premiati, ospiti da sempre così vivacemente appassionati di trovarsi insieme, di chiacchierare, di avvicinare concretamente gli autori e le personalità premiate per condividere i valori per cui è nato il Premio. Abbiamo perciò unanimemente deciso di posticipare l’evento piuttosto che inevitabilmente impoverirlo nell’incontro virtuale on line, sempre impari all’incontro reale e concreto e in particolare al Premio e al suo spirito”. E l’anno prossimo ci sarà una importante novità. In giuria ci saranno anche Suad Amiry architetto e scrittrice palestinese e Giorgio Agamben filosofo e scrittore.

“Ho accettato di far parte della giuria del Premio Nonino perché le idee che hanno ispirato coloro che lo hanno fondato 45 anni fa sono oggi minacciate da una follia che sembra voler cancellare tutto ciò che rende la vita degna di essere vissuta: il contatto immediato con gli altri esseri umani, lo sguardo posato sui loro volti, la memoria e le feste celebrate gioiosamente insieme – dice Giorgio Agamben – Queste cose io le ho vissute a Percoto in occasione del Premio Nonino, non le ho dimenticate e non
voglio che siano dimenticate”.

“Sono davvero grata e onorata di essere un membro della giuria di questo prestigioso Premio Internazionale Nonino, ma anche di far parte della famiglia allargata, di una famiglia che lavora duramente, la Famiglia Nonino – dice Suad Amiry – Nel 2014 quando mi è stato assegnato il Premio Nonino Risit d’Aur, ho incontrato questa donna incredibile, eccezionale e amorevole, Giannola Nonino. Vederla curare tutto, nei minimi dettagli, di quella cerimonia, con le sue figlie, le sue nipoti e tutti i componenti della
sua famiglia mi ha fatto capire più che mai che le donne possono fare la differenza in questo mondo, come ha fatto lei, perché far rivivere un tipo di vigneti molto
particolare, non è un lavoro facile; non solo li ha fatti rivivere, ma anche riconoscere a livello internazionale. Io lavoro con l‘architettura contadina in Palestina, in particolare mi interessa molto la cultura contadina. C‘è voluta una pandemia per capire la reale importanza di madre natura, l’importanza di far rivivere, di prendersi cura, di far crescere le specie ma anche di affrontare questioni importanti come il riscaldamento globale e l’ambiente. Ci sono voluti quarantacinque anni per rendersi conto di quanto siano all‘avanguardia, importanti e visionari questi valori che sono tutti incorporati nel premio Nonino”.

C.d.G.