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Il premio

Raccontare un territorio del vino italiano: torna il concorso letterario “Bere il territorio”

01 Febbraio 2018
enoturismo enoturismo

di Michele Pizzillo

“Bere il territorio” è un concorso letterario voluto dall’Associazione Go Wine, un po’ speciale. Intanto per il tema, obbligatorio: raccontare il percorso in un territorio del vino italiano, evidenziando il rapporto con i valori cari all’enoturista come paesaggio, ambiente, cultura, tradizioni e vicende locali. 

Poi, chi può partecipare: una sezione è riservata agli over 24; l’altra a giovani compresi tra i 16 e i 24 anni. Oltre queste due categorie, c’è una sezione riservata agli studenti degli istituti agrari, con l’intendo di valorizzare e premiare lavori di ricerca rivolti al tema dei vitigni autoctoni. Poi c’è il riconoscimento  a “Il Maestro” e, infine, il Premio speciale a favore di un libro, edito nel 2017, che abbia come tema il vino o che, comunque, riservi al vino una speciale attenzione. Il concorso letterario sarà presentato oggi a Torino, nel corso della serata di degustazione organizzata presso Starhotels Majestic (Corso Vittorio Emanuele, 54). In questa occasione, alle ore 18,30, sarà consegnato il Premio speciale “Vino d’Autore” a Luigi Moio e Gianni Mura. Che prima della consegna dei premi, saranno intervistati da Bruno Quaranta (giornalista di Tuttolibri, inserto del quotidiano La Stampa) e Massimo Corrado, presidente di GoWine.

Dopo la chiacchierata, che senz’altro sarà da non perdere e non solo per gli appassionati di vino di qualità, e la consegna del premio speciale “Vino d’Autore”, seguirà un interessante banco d’assaggio, per permettere agli operatori del settore, ai giornalisti e a tutti gli enoappassionati, di poter degustare una selezione di vini prodotti dalle aziende italiane che compongono il comitato sostenitore del concorso e di quelle che sostengono il progetto culturale dell’associazione dedita alla valorizzazione del vino di qualità. Al banco d’assaggio saranno presenti aziende e vini top di: Bolmida Silvano di Monforte d’Alba, Cà del Bric di Montaldo Bormida, Ca ed Curen di Mango, Cantina Sociale di Castagnole Monferrato, Cascina Gentile di Capriata d’Orba, Filippa Clario & Figli di Castiglione Tinella, Lano Gianluigi di Alba, Orsolani di San Giorgio Canavese, Vigneti Valle Roncati di Briona per il Piemonte; Cantine del Notaio di Rionero in Vulture per la Basilicata; Caggiano Antonio di Taurasi,  Marisa Cuomo di Furore, Radicirpine di Partenopoli, Torre Varano di Torrecuso per la Campania; Le Strie di Teglio, Ricchi F.lli Stefanoni di Monzambano per la Lombardia. Nonché, come una sorta di collettiva, la selezione di vini di Toscana, Veneto e Friuli Venezia Giulia.

La conclusione della degustazione è affidata all’Antica Distilleria Sibona di Piobesi d’Alba. Sibona, che produce grappa di monovitigno, è la stata la prima distilleria del Piemonte, tant’è vero che la licenza Utif, necessaria per chi lavora l’alcool, è la numero 1. Dopo qualche giorno, cioè l’8 febbraio, Go Wine, che ha sede ad Alba, si sposta a Roma, presso il Savoy Hotel (Via Ludovisi, 15), con il viaggio nella Sardegna del vino. Occasione per far conoscere i vini autoctoni, nonché le storie di uomini e donne del vino della Sardegna. Praticamente un focus sulla viticoltura dell’isola, ricca di vini autoctoni e di una storia antica legata alla coltura della vite. Una sorta di viaggio nelle principali aree di produzione dell’isola con la presenza in sala degli stessi protagonisti a raccontare vini e territorio. Al banco d’assaggio ci saranno Agricola Soi di Nuragus, Argiolas di Serdiana, Boinaglios Ledda Fele e Gostolai di Tonino Arcadu di Oliena, Carpante di Usini, Silvio Carta di Zeddiani, Tenute Delogu di Sassari, Farina di Ozieri, Jankara di Sant’Antonio di Gallura, Antichi poderi Jerzu di Jerzu, Murales di  Olbia, Quartomoro di Sardegna di Arborea e Su’Entu di Sanluri.