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Il prodotto

Amaro Amara, la storia del liquore siciliano prodotto con arance che nascono sull’Etna

19 Ottobre 2019
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(Edoardo Strano)

di Manuela Zanni

Ormai siamo così abituati al fatto che, nella maggior parte dei ristoranti siciliani (e anche nelle nostre case) a fine pasto, insieme al dessert, venga proposto in abbinamento un bicchierino di Amaro Amara che, quasi, neanche ci facciamo più caso. Ed invece dovremmo. 

Non tutti sanno, infatti, che si tratta di un amaro totalmente siciliano che nasce alle pendici dell’Etna dalla selezione delle migliori scorze di Arancia Rossa di Sicilia Igp, prodotte direttamente negli aranceti di proprietà dell’azienda che, unite all’acqua delle sorgenti e alle erbe spontanee etnee, rendono Amaro Amara un liquore che rappresenta la quintessenza della Sicilia. Ingrediente cardine della ricetta sono le “Arance Rosse di Sicilia Igp”, uniche al mondo perché nascono in uno speciale contesto vulcanico, caratterizzato da un terreno singolare a quelle latitudini e da forti escursioni termiche che condizionano la crescita di piante dalle proprietà straordinarie che rendono i prodotti che ne contengono il prezioso succo ancora più speciali. A raccontarcelo è il “papà” del noto liquore dagli intriganti profumi agrumati e dal sapore persistente e piacevolmente amaricante, Edoardo Strano, un giovane siciliano che ha deciso, come fortunatamente tanti altri sempre più numerosi, di non lasciare la propria terra di origine e di diventare un imprenditore lungimirante che punta tutte le proprie fiches sull’agricoltura biologica e sulla sostenibilità. A spingerlo in questa entusiasmante avventura, non solo il legame forte con le proprie radici, ma anche una laurea in economia e una specializzazione in marketing che lo ha portato a compiere studi specifici sul packaging e sulle bottiglie. 

“L'idea di Amara è nata nel 2014, volevo creare qualcosa che mi facesse trascorrere più tempo in campagna, il luogo che mi ha reso felice da bambino e allo stesso tempo, volevo creare un'azienda per valorizzare l'arancia rossa. I miei ricordi più belli sono, infatti,  in campagna – racconta Edoardo – L'appuntamento era all'alba di ogni domenica mattina, a passo lento attraversavo il giardino, insieme a mio nonno, per controllare che tutto fosse a posto. Erano gli stessi cento ettari di aranceti da cui oggi nasce Amara”. Inizia così il racconto del produttore del liquore siciliano prodotto alle pendici dell'Etna, in contrada San Martino a Misterbianco. “Il colore rosso delle nostre arance coltivate e usate per produrre Amara è dovuto al terreno di origine vulcanica e all'escursione termica del periodo invernale. La combinazione dei due fattori ovvero la presenza delle antocianine da una parte e le condizioni climatiche del Vulcano dall’altra, rendono le arance rosse per la reazione di queste sostanze agli sbalzi di temperatura nel periodo invernale. Alle falde dell’Etna, tra novembre e marzo, si passa, infatti, dai 5-6 gradi della notte ai 20 gradi del giorno – spiega Edoardo – Dietro ogni  bottiglia c'è un attento studio di design. Volevo lanciare un messaggio ben preciso sulla mia visione di Sicilia. Il nero lavico del vetro per ricordare l'Etna, il rosso dell'etichetta rappresenta la lava incandescente e, soprattutto,  il sigillo, il tappo in cera lacca, ricorda una promessa da mantenere. Quella che noi manteniamo ogni volta che chiudiamo Amara. Avvolgiamo le nostre bottiglie nella carta velina così come si faceva un tempo. E poi nell'etichetta c'è quell'uccellino posato sul ramo per ricordarci che nasciamo agricoltori e che chi rispetta la terra, rispetta gli altri”.  

Amara oggi viene esportato in molti Paesi del mondo con un incremento di vendita del 30% ogni anno. Oggi all'interno della masseria di famiglia  è stato creato il liquorificio di Amara laddove vi era l'antico palmento ottocentesco interamente ristrutturato. Il torchio, dove anticamente si faceva il vino, è diventato adesso una sala degustazioni con Amara Experience e, a breve,  verrà ultimata anche un'altra dimora di campagna accanto all'azienda che sarà destinata all'ospitalità. L’assenza di sostanze chimiche unito all’uso di un sistema di irrigazione a goccia che, rispetto al passato, permette di risparmiare il 30% di acqua, fanno di Amaro Amara un liquore “amico” dell’ambiente, in grado di racchiudere in una bottiglia la vera essenza della sicilianità e di rappresentarla, dunque, a pieno titolo. D’ora in poi quando vi proporranno il “solito” bicchierino di Amaro Amara a fine pasto, saprete che dietro c’è una storia di passione e rispetto per la propria terra e, magari, lo apprezzerete ancora di più.