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Il prodotto

#ArancinaDay, verso Santa Lucia: l’Arancinotto per farle della forma preferita

06 Dicembre 2015
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di Manuela Zanni

Nel periodo dell’anno in cui a Palermo la produzione di arancine raggiunge l’apice, ovvero la settimana che precede il 13 dicembre, giorno in cui si celebra Santa Lucia, e dalle vetrine di ogni bar e panificio delle panciute sfere dorate fanno bella mostra di sé facendo l’occhiolino con fare ammiccante, anche le donne palermitane, si apprestano a dare il meglio di sé nella consueta preparazione casalinga delle arancine. Ecco la nostra ricetta per prepararle in casa grazie ad un prezioso aiuto: l’Arancinotto.

In passato si aveva molto più tempo da dedicare alla cucina, mentre oggi, a causa dei ritmi frenetici che la vita quotidiana ci impone, questo è sempre minore e dunque l’esistenza di alcuni utili strumenti che possano facilitare la nostra attività, mantenendo intatto il fascino dell “home made”, rappresenta una risorsa preziosa.
Da queste considerazioni e dall'intuizione di Gianni Cugnata, artigiano del tornio nel 2012 a Chiaramonte Gulfi, piccolo paese montano della provincia di Ragusa, nasce “Arancinotto”.
“Volevo dare un aiuto a mia moglie nella valorizzazione delle ricette della cucina tradizionale – spiega – da qui è nata l'idea del primissimo rudimentale stampo. Un'idea che ha funzionato e che è stata successivamente affinata fino ad arrivare allo stampo che è stato poi brevettato e immesso con successo in commercio. Sono nati così vari stampi, sia per arancini che per supplì, e in varie forme”.

La giovane azienda chiaramontana ha creato due linee, una professional, oggi richiestissima da molti bar, ristoranti, rosticcerie da ogni parte del mondo, e poi una linea per le casalinghe, più semplice e con la grammatura più classica. Si è trattato di un successo incredibile che ha cambiato la vita alla coppia chiaramontana, adesso alla guida di una vera e propria impresa che si avvale per la vendita di vari incaricati sparsi in giro per la Sicilia con promozioni speciali, ma anche di rivenditori in alcune zone d’Italia e all’estero ad esempio in Australia. Ma è dalla vendita online che è arrivata la vera sorpresa. In poco tempo sono arrivati ordini da tutta Italia ma anche dal resto dell'Europa e da altri Paesi come l'America, la Russia, il Brasile, perfino dal Giappone.
Il meccanismo è davvero semplice. È sufficiente inserire il riso, dopo averlo cotto e intiepidito, poi il condimento, pressare con un apposito stantuffo manuale in dotazione ed ottenere arancine a punta o sferici, ma anche di altre forme e dal sapore straordinario.  Inoltre esiste anche un video tutorial online che spiega i vari semplici passaggi.

Gli stampi disponibili sono addirittura 25 differenti in base alla forma prescelta e servono a fare non solo arancine ma anche suppli e volendo si possono usare anche per le polpette o i timballi di cous cous. Le grammature dai 190 ai 250 grammi sono le più richieste dalle rosticcerie, panifici, bar ma soprattutto al Sud, invece al Nord vengono richieste grammature più piccole. Il 160 grammi è più richiesto sia rotondo che a punta soprattutto dalle casalinghe. Richiesto anche il 60 grammi che viene utilizzato per buffet con finger food.

La forma più richiesta è quella a punta eccetto a Palermo in cui la forma classica è quella rotonda. Esiste anche il diamante che è una versione particolare della forma classica a punta mentre la versione supplì è stata richiesta appositamente da clienti romani per realizzare una versione rivisitata del tradizionale arancino ovale, o una a disco richiesta da un cliente napoletano per preparare le frittatine di pasta.

Noi l’abbiamo testato per i nostri lettori e di seguito vi proponiamo la nostra ricetta di arancine home made con qualche utile consiglio per usare al meglio l’Arancinotto.

Arancine al ragù
Ingredienti per circa 12 arancine:

  • 500 gr. di riso arborio
  • Un cucchiaino di zafferano in stimmi
  • Brodo vegetale

Per il condimento:

  • 250 gr. di piselli
  • 250 gr. di tritato (anche vegetale)
  • una cipolla
  • salsa di pomodoro
  • un bicchiere di vino rosso
  • cannella
  • noce moscata
  • olio extravergine di oliva
  • sale e pepe

Per la pastella

  • 300 gr. farina
  • 150 gr. di acqua

Per la panatura

  • pangrattato

Per la frittura

  • olio di semi di girasole

Per la forma

  • Arancinotto delle forme e grammature che preferite

Cuocete il riso nel brodo vegetale insieme agli stimmi di zafferano che avrete ridotto in polvere fino ad ottenere chicchi al dente e ben sgranati. Quindi disponete il riso in un vassoio e lasciatelo raffreddare. Nel frattempo in una padella capiente rosolate la cipolla con l’olio e il sale la noce moscata e la cannella, quindi unite i piselli e fate cuocere con coperchio insieme ad un bicchiere d’acqua. Quando la cipolla sarà trasparente e i piselli morbidi unite il tritato (anche vegetale) e sfumate con il vino rosso. A questo punto unite la salsa di pomodoro e lasciate cuocere fino a restringere il ragù. Spegnete e lasciate intiepidire. A questo punto mettete il riso nell’apposito stampo di Arancinotto e pressatelo delicatamente con l’apposito stantuffo. Quindi mettete il condimento nell’incavo così creato. Chiudete con altro riso e capovolgete sul palmo della mano in modo da fare scivolare delicatamente l’arancina. A questo punto preparate la pastella con farina e acqua e tuffatevi delicatamente le arancine. Quindi passatele nel pangrattato. Raffreddatele in frigo per circa mezz’ora in modo che lo shock termico con l’olio bollente renda la panatura più croccante. Friggetele in abbondante olio fino a farle dorare. Servite fumanti.