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Il prodotto

Tasca d’Almerita sull’Etna: un nuovo rosso e si pensa pure ad un bianco

19 Luglio 2012
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Vigna Sciaranova 

Un progetto che evolve sempre secondo le rotte stabilite dalla ricerca, dai terroir, dalle annate quello di Tasca d’Almerita avviato nelle sue tenute sull’Etna.

Il brand storico della Sicilia del vino esce sul mercato con una nuova etichetta che affianca il Tascante, l'Etna Doc Rosso in purezza che potremmo definire il primo capitolo della loro produzione sul vulcano e anche un grand cru. Si chiama Ghiaia Nera, più che un naming spiega esattamente la filosofia che sta dietro questo traguardo: il vino che diventa espressione verace del territorio in cui prende vita. E’ un Nerello Mascalese e proviene da un vigneto giovane sul versante Nord Est, in contrada Sciaranova nel territorio di Randazzo, messo a dimora tra il 2007 e il 2008 a quota 700 metri. E'coltivato secondo quei criteri e quelle tecniche orientati alla sostenibilità e al mantenimento dell’equilibrio vegetativo delle piante di cui l’azienda oramai ne ha fatto la bandiera della propria produzione. L’annata è il 2010. Così la cantina celebra il terzo anno della sua avventura etnea che porta il nome di Tenuta Tascante.


Alberto Tasca d'Almerita

Ma in cantina nulla si ferma.  Al raggiungimento dei traguardi si pensa alle prossime scommesse. E quella che ci anticipa Alberto Tasca d’Almerita  sarà un bianco. “Al progetto stiamo lavorando da tempo con prove di vinificazione  – rivela il produttore  -. L’idea è nata anni fa. Ma non avrà un esito immediato la sperimentazione. L’agricoltura necessita dei suoi tempi”.  Il Carricante è il vitigno a cui si starebbero dedicando i vigneron e l’enologo della cantina. In programma anche la realizzazione della cantina nella Tenuta.

Intanto sugli scaffali la storia si continua a scriverla con le 25.000 bottiglie ispirate al carattere di questo micro mondo. Che sarà più accessibile, dedicato agli appassionati e a chi vuole accostarsi all’espressività enologica dell’Etna. Ghiaia Nera sarà infatti proposto al costo di 10 euro. “Dal nostro punto di vista la 2010 è l’annata migliore. Un po’ perché ritenuta positiva dal punto di vista climatico e poi perché, a differenza della 2008, per noi la prima vendemmia, esprime maggiore eleganza, rispecchia ancora di più quel che è questo territorio”, aggiunge il produttore. Fa diciotto mesi di affinamento in botti grandi di rovere. La freschezza è la sua veste e promette interessanti evoluzioni nel tempo. Il sistema di allevamento, alberello con tutore, utilizza paletti in castagno del bosco limitrofo ai vigneti della cantina, ricercati per preservare al massimo l'habitat. La new entry in rosso conferma la rotta di produzione che vuole seguire la maison siciliana, verso costanti investimenti e ricerche per la valorizzazione dei territori più vocati dal punto di vista enologico della Sicilia. 

C.d.G.