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Il progetto

CVA di Canicattì. Un nuovo wine shop nella Valle dei Templi ad Agrigento

14 Ottobre 2014
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C’eravamo fermati al vino degli Dei, Diodoros, frutto della convenzione tra l’Ente parco della Valle dei Templi e la CVA Canicattì

Oggi Giovanni Greco, Presidente della cantina dell’agrigentino annuncia l’inaugurazione del primo wine shop che si aprirà al pubblico venerdì 17 ottobre, proprio a conclusione del progetto nato dalla collaborazione con L’Ente Parco. “Non sarà solo un punto vendita – afferma – ma una vetrina esclusiva attraverso cui fare promozione del territorio con i nostri vini e la nostra cultura storica e architettonica. Organizzeremo visite guidate che ci consentiranno di farci conoscere ai circa 700.000 visitatori annui, sempre in crescita, dei quali il 50% sono internazionali”.

L’inaugurazione prevista per il 17 ottobre si aprirà con le letture dei testi di Luigi Pirandello e con una degustazione di prodotti presidi Slow Food del territorio di Agrigento. Sarà presente anche Lucio Monte, Direttore Irvos. Il wine shop sarà aperto tutti i giorni negli orari delle visite dalle 9 alle 19. In vendita, oltre al Diodoros, tutti gli altri vini della CVA di Canicattì, la cooperativa che coinvolge 15 comuni dell’agrigentino per un totale di circa 1000 ettari coltivati e di 700 mila bottiglie prodotte.

Grande entusiasmo dunque da parte del Presidente Greco, che si ritiene soddisfatto anche per l’esito della vendemmia appena conclusa. “La qualità di questa vendemmia, asciutta, grazie alle condizioni climatiche e alla mancanza di piogge, è eccezionale. Ne verrà fuori un’annata in termini di qualità che non si verifica da almeno 5 anni”, spiega. Lo stato dell’arte sulla produzione è positivo. “Sebbene ci sia stato un leggero calo sulla vendita del vino sfuso, pari al 10% circa – dice Greco – il fatturato nell’anno corrente è in crescita. Si registra un incremento dell’imbottigliato pari al 15 %, in Italia ma anche all’Estero”.

Quali le prospettive dunque per il 2015? “Stiamo sviluppando nuove iniziative che ci permetteranno di accrescere la nostra presenza negli Stati Uniti, mentre puntiamo al consolidamento dei mercati europei dove siamo ben presenti, soprattutto in Germania, Francia e Inghilterra”, dice Giovanni Greco. E in Oriente? “La Cina è un mercato difficile, ma crediamo che non sia impossibile da penetrare, soprattutto se si fa squadra presentandosi con un marchio distintivo che unifichi la produzione siciliana. Contiamo molto sul rafforzamento della Doc Sicilia”, afferma.

Mentre si prepara l’inaugurazione del wine shop, intanto c’è altro da aggiungere. La CVA di Canicattì sta allargando la produzione al biologico certificato, in particolare con un Nero d’Avola. E poi l’ultimo progetto, svelato in anteprima: “Stiamo lavorando alla produzione di un nuovo vino. Sarà un rosato di grande qualità, che nasce da uve selezionate di Nerello Mascalese, coltivate in un vigneto nelle alte colline delle campagne di Canicattì”. La scelta di un nuovo rosato sembra dettata da intuizioni di mercato. Sempre più spesso si avverte infatti, così fa notare il Presidente, la richiesta di vini freschi, piacevoli, fruttati, facilmente adattabili a vari abbinamenti. Ancora top secret il nome, ma una cosa è certa: il nuovo rosato della CVA di Canicattì, lo incontreremo al prossimo Vinitaly, già pronto per entrare in commercio.

Francesca Landolina