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Il progetto

Avigere, il progetto sulla sostenibilità nel vigneto

12 Dicembre 2012
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Risparmio energetico ed eco compatibilità. Sono queste le parole chiave del Progetto Avigere dove la tecnologia si mette al servizio della viticoltura.

Un progetto innovativo che riguarda la Sicilia centro occidentale (Palermo, Agrigento e Trapani) e prevede – tra gli altri – la partecipazione dell’Irvos (che dalla fine degli anni ’80 ha orientato l’attività verso la qualificazione dei vini di Sicilia), dell’Università degli Studi di Palermo e di alcune delle cantine più importanti dell’isola di Trinacria: Tasca d’Almerita, Donnafugata, Tenute Rapitalà e Cantine Settesoli. I risultati del primo anno di vita di Avigere saranno presentati il prossimo 18 dicembre a Marsala alle 16.30 presso le cantine Donnafugata. L’obiettivo del progetto è quello di tendere verso un uso più razionale dell’energia e di creare una sensibilità  più diffusa verso un modello sostenibile di produzione attraverso l’interpretazione della variabilità esistente sia a livello territoriale che a livello di vigneto. Il tutto gestito e interpretato con le tecnologie Gis e la Viticoltura di Precisione.

“Negli ultimi anni l’orientamento prevalente dell’agricoltura – spiega Felice Capraro, responsabile del progetto agronomo, dirigente U.O.Trasferimento Innovazione Aziende Vitivinicole dell'Irvos – consiste anche nel miglioramento dell’ambiente. E’ necessario poi abbassare i costi e ridurre la chimica, che certamente incide sulla salute del prodotto e del consumatore stesso. Questo progetto, mettendo a frutto le competenze dell’Ats, intende offrire modelli agronomici differenziati a supporto degli input decisionali delle imprese vitivinicole”.

Ma quali sono i vantaggi agronomici di Avigere? Su questo punto Capraro non ha alcun dubbio: “Le piccole e grandi aziende – dice – attraverso un sistema di monitoraggio continuo dello stato vegetativo della vite mediante tecniche di proximal sensing e  tramite Wsn, in grado di rilevare con continuità diversi parametri ambientali (temperatura e umidità dell’aria e del suolo, bagnatura fogliare, pluviometro,radiazione solare) potranno  sviluppare dei modelli operativi di management in grado di migliorare la gestione delle concimazioni, dei trattamenti fitosanitari e di supportare e indirizzare in maniera mirata gli interventi di irrigazione di soccorso. Questa mappatura del territorio costituirà la base per una gestione differenziata degli interventi agronomici, delle scelte varietali e della gestione enologica. Grazie alle tecnologie impiegate quali, ad esempio,il monitoraggio remoto da piattaforma aerea o satellitare sarà possibile stimare la quantità della produzione, ottenendo diversi vantaggi”. Queste rivelazioni Wsn verranno poi archiviate in uno specifico sistema di raccolta ad uso e consumo anche delle aziende coinvolte nel progetto, i cui primi risultati sono definiti da Capraro utili, positivi e importanti. “Tra le criticità emerse in questo primo anno di lavoro” ammette“una ha avuto un peso rilevante ed è stata legata all’erogazione dei fondi a causa delle lungaggini amministrative. Tale ritardo ha rallentato il progetto che doveva partire già nel 2009. Per fortuna siamo riusciti a superare l’impasse”.

Rosa Russo