Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Il progetto

Barolo, Chianti, Super Tuscan su misura, la start up di due ventenni torinesi

13 Febbraio 2014
paoloefedericohp paoloefedericohp


Paolo Torretta e Federico Genta Ternavasio

Hanno fiutato il sogno di molti trasformandolo in realtà nei terroir più prestigiosi d’Italia.

Chi, in effetti, almeno una volta non ha desiderato di mettersi nei panni del vigneron o del wine maker  per fare il proprio vino? Magari immerso nello scenario bucolico del Chianti Classico o nel salotto delle Langhe, a Barolo? Paolo Torretta e Federico Genta Ternavasio, due 26enni di Torino senza alcuna storia vinicola alle spalle o nel Dna, hanno pensato bene di assecondare quest’aspirazione, di accontentare chi non è erede di tenute e chi non ha le tasche per investimenti milionari, lanciando il vino su misura con il progetto MyTailoredWine.


Cantina Michele Satta

Basta disporre di un budget che va da 10 a 20 mila euro per fare il proprio vino, “disegnato” secondo il proprio gusto, e seguirlo sin dalla vigna con la consulenza di tecnici ed enologi di fama presso aziende prestigiose, nomi che figurano nell’albo d’oro dell’enologia italiana. Un pacchetto che assicura un vino di altissima qualità con una edizione unica. Ma come nasce questa start up?

Paolo e Federico sono stati compagni di liceo, sono cresciuti insieme. Quando le loro strade hanno preso vie accademiche diverse, il primo nell’ambito dell’Economia e della Finanza alla Bocconi, il secondo in legge, è stata la passione del vino che ha continuato a legarli culminata anche nel diploma Ais. E questa è stata la fonte da cui è sgorgata l’intuizione che in seguito ha assunto la forma di MyTailoredWine. Arriva durante le esperienze di studio e di lavoro maturate da entrambi all’estero. Constatando l’appeal che il Bel Paese esercita oltreconfine, i due amici decidono di rientrare scommettendo tutto sulla loro Italia. E scelgono come campo d’azione ciò che di più forte c'è nell’immaginario collettivo degli enoappassionati di tutto il mondo: i grandi territori del vino. “Crediamo nelle potenzialità del territorio italiano e soprattuto viticolo – ci dice Paolo -. Ha un patrimonio immenso e totalmente da sfruttare e il Paese ha bisogno di persone giovani che hanno voglia di fare, di mettersi in gioco con progetti che offrono servizi”.


Veduta di Castello di Meleto 


Tenuta Cordero di Montezemolo


Un momento della vendemmia nel vigneto di Michele Satta

MyTailoredWine nasce ufficialmente l'anno scorso ed è operativo dalla vendemmia 2013. Per ora vede come partner tre cantine: Michele Satta a Castagneto Carducci, Castello di Meleto a Gaiole in Chianti e Cordero di Montezemolo nel cuore dell'areale del Barolo. Ma i ragazzi estenderanno le collaborazioni in altri territori. “Pensiamo di puntare sulla Franciacorta, sulle terre dell’Amarone e anche sui territori dei grandi monovitigni del Sud come Campania, Puglia e Sicilia”, anticipa Paolo.  Ad avere sposato subito l’idea del vino sartoriale sono stati proprio Satta e Attilio Pagli. Il servizio funziona in questo modo: si porta il cliente in cantina per mostrare l’azienda, i vigneti, per far assaggiare i vini organizzando un incontro con il produttore e con l’enologo durante il quale il committente esprime la propria idea di vino e i propri gusti; da quel momento, parte della produzione verrà destinata al vino richiesto. Il contratto è valido per tutta la durata della produzione, dalla vendemmia alla consegna delle bottiglie. L'unico impegno, e anche la parte più “divertente”, per il cliente è quello di visitare periodicamente la tenuta durante i momenti salienti del calendario vitivinicolo e di partecipare alla vita della cantina. Praticamente di gestire insieme al produttore la “propria azienda vinicola”.

Il servizio si rivolge all’appassionato, al wine lover, e il vino su misura è destinato al consumo personale e non alla commercializzazione, “un vino che ha pari valore a quello firmato dall’azienda con in più l’esclusività – precisa Paolo -. Pensiamo di rivolgerci  nel prossimo futuro a ristoratori e a gestori di hotel di alto livello per offrire l’opportunità di una linea di vini personalizzata da mettere in carta. Loro potrebbero fare da tramite con i clienti finali attraverso un’operazione di co-marketing”. Il format è inedito, anche se servizi simili sono stati lanciati in altri Paesi. “Di diverso – spiega Paolo – c'è il vantaggio di avere la produzione nell'azienda dove nascono le uve. Tutta la filiera rimane in loco. E a seguirla è sempre lo stesso team della cantina”.  Il progetto porta vantaggi anche all’azienda. Il produttore già durante la vendemmia in corso ha assicurata una partita di vino, venduta e pagata subito. Paolo e Federico si occupano della logistica, seguono l’iter di produzione e la comunicazione.
 
MyTailoredWine guarda poi all’estero per  invogliare gli appassionati del vino stranieri a firmare il proprio vino nei territori per loro icona dell’Italia. “In questo modo acquistano il way of living italiano. Un modo per promuovere e sostenere i nostri tesori”, conclude Paolo. 

Manuela Laiacona