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Il progetto

Dieta Mediterranea per lo sviluppo del Mezzogiorno, il progetto editoriale di Acli Terra

05 Giugno 2014
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E il 30 giugno apre a Palermo Casa dei Sapori per far incontrare famiglie e produttori

 “La Sicilia è una grande risorsa culturale, storica e agroalimentare che non è mai stata sfruttata veramente per il benessere dei suoi abitanti.

Abbiamo scadenze importanti e adesso deve essere pronta a correre”. E’ questa la tesi espressa da Antonino Bacarella, professore ordinario di Economia e marketing dei prodotti agroalimentari presso l’Università di Palermo, durante la presentazione del primo volume “La dieta mediterranea per lo sviluppo del Mezzogiorno tra green e blue economy” della collana editoriale di Acli terra Sicilia, tenutasi presso l’archivio di Stato di Palermo e moderata da Leonardo Catagnano, Dirigente dell’Assessorato regionale dell’Agricoltura, dello sviluppo rurale e della pesca mediterranea.

Secondo Bacarella nell’isola del gattopardo non si fa politica culturale e professionale dalla metà degli anni ’90: “La crisi iniziata nel 2007 ha aggravato la situazione creando nelle persone una grande sfiducia. Il settore vitivinicolo siciliano è uno dei pochi esempi vincenti della Sicilia che dovrebbe essere preso a modello. Basta pensare a come è cambiata Menfi negli ultimi anni per comprendere la forza di questo settore”. In questa corsa al rilancio della Sicilia la Dieta mediterranea potrebbe avere un ruolo fondamentale. “La collana editoriale che presentiamo” ha affermato Perricone, presidente regionale e vicepresidente vicario nazionale Acli Terra, “è frutto di un pensiero che Acli terra intende consegnare alle istituzioni e ai produttori. E’ fondamentale far conoscere il nostro territorio, dove manca una grande Fiera internazionale che coinvolga l’intero Mezzogiorno d’Italia e tutti i Paesi europei e che, secondo noi, dovrebbe nascere a Palermo dove un tempo c’era la Fiera del Mediterraneo. Per far sì che dopo l’Expo 2015 la Sicilia possa essere il baricentro tra culture agroalimentari. Da questo punto di vista una delle nostre iniziative più tangibili è rappresentata dalla “Casa dei sapori” che aprirà il 30 giugno e permetterà di accorciare la filiera e di far conoscere i prodotti alle famiglie attraverso l’incontro con le aziende agroalimentari”.

Puntare molto sulla agricoltura e sulla pesca è l’obiettivo che si pone Ezechia Paolo Reale, neoassessore dell’Agricoltura, dello Sviluppo Rurale e della Pesca mediterranea della Regione siciliana. “La Sicilia” ha detto Reale durante il suo intervento” non può ragionare secondo la logica della fredda impresa. La politica deve saper valorizzare le peculiarità di questa terra e il suo bacino culturale. Soltanto così sarà possibile intravedere un grande futuro. Quando si parla di Dieta Mediterranea non possiamo non pensare al prossimo Expo che rappresento un evento in grado di lasciare traccia. Certo a Milano non nascerà un’altra Torre Eiffel, ma la Sicilia avrà la possibilità di portare la sua agricoltura e la pesca in una vetrina internazionale”.

Dello stesso avviso anche Fausto Cantarelli, professore ordinario di Economia agroalimentare presso l’Università di Parma, per il quale la Dieta Mediterranea e l’Expo rappresentano:”Una nuova occasione per la Sicilia. Travisarla sarebbe un peccato mortale. Da qui nasce l’idea di utilizzare le nuove conoscenze per spiegare agli altri che i comportamenti alimentari corretti sono quelli nati nel Mediterraneo e in Sicilia in particolare. Questa terra ha il dovere di rimettere le cose a posto”. “Del resto” ha affermato l’assessore al Verde del comune di Palermo, Francesco Maria Raimondo, durante il suo intervento che ha concluso la presentazione: “si dibatte tanto proprio perché c’è una prospettiva per uno sviluppo possibile del Mediterraneo. Una storia che ha anche a che fare con la biodiversità. Ricordiamo infatti che nel Mediterraneo esistono 1800 specie di spezie che hanno insaporito la nostra cucina da millenni”.
 

Rosa Russo