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Il progetto

Dna barcoding, i produttori si armano per difendere l’origine della Mozzarella di Bufala Campana Dop

06 Agosto 2013
Caserta_Mozzarella_Bufala Caserta_Mozzarella_Bufala

Un Dna barcoding del bufalo. Un codice a barre genetico per certificare che la mozzarella sia davvero Dop.

Ecco il nuovo sistema per tutelare e garantire la qualità della Mozzarella di Bufala Campana. E' il progetto lanciato insieme al piano di tracciabilità che vorrebbe coinvolgere l'intero comparto che conta 1500 aziende e che produce il 74% del patrimonio bufalino nazionale. L'assessore all'Agricoltura Daniela Nugnes ha approvato una delibera proprio per estendere tale piano. Ha spiegato l'assessore: “Non si possono obbligare gli imprenditori del settore a dotarsi del sistema di tracciabilità e questo perché non è competenza della Regione che non può intervenire con una legge. E' un sistema volontario. Ma noi lanciamo un segnale: vi diamo un sistema e chi non aderisce deve giustificare perché non convinto dal sistema a carico di chi non sceglie''. Il sistema della tracciabilità prevede un tavolo composto da Coldiretti Campania, Confagricoltura Campania, Cia Campania, Confartigianato e Confindustria.

La costituzione del Dna barcoding del Bufalo sarà compito dell'Istituto zooprofilattico sperimentale del Mezzogiorno. Il commissario dell'istituto, Antonio Limone, ha spiegato che ''è stato predisposto un gruppo di lavoro che è già all'opera e noi speriamo risultati dei ricercatori arrivino il prima possibile''. Per ogni singola razza di bufalo, attraverso campioni di pelo, sangue e cagliata, si consentirà di identificare le razze e di depositare le relative informazioni genetiche per individuare eventuali presenze di latte non prodotto nell'area individuata. 

C.d.G.