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Vino della settimana

Vino della settimana. Aglianico del Vulture Superiore Docg Basilisco 2013 di Basilisco

10 Ottobre 2020
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di Federico Latteri

Ci troviamo a Barile in provincia di Potenza, nel cuore dell’area di produzione dell’Aglianico del Vulture.

E’ una zona collinare caratterizzata dalla presenza di suoli di natura vulcanica che hanno avuto origine dalle colate del Vulture, un vulcano oggi spento la cui ultima eruzione è avvenuta 130 mila anni fa. Il clima qui è di tipo temperato freddo, cioè rigido d’inverno e caldo e soleggiato in estate con notevoli escursioni termiche tra il giorno e la notte. Il vento soffia quasi costantemente, contribuendo a mantenere un ottimale livello di salubrità delle viti. Tutte queste condizioni fanno sì che da queste parti l’Aglianico possa esprimersi al meglio, regalandoci vini di notevole livello dalle caratteristiche uniche. Basilisco nasce negli anni Novanta con un progetto rivolto alla qualità che riscuote successo in breve tempo. All’inizio del 2011 viene acquisita dall’azienda irpina Feudi di San Gregorio che si pone l’obiettivo di valorizzare il Vulture e recuperare le antiche grotte laviche della collina dello Shesh a Barile, cavità usate per lungo tempo come cantine.

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Oggi Basilisco ha sede in un palazzo del Sedicesimo secolo, mentre i suoi vini affinano nelle 8 grotte di proprietà nello Shesh. I vigneti si estendono per 25 ettari tra 450 e 600 metri di altitudine in varie contrade di pregio del territorio di Barile. Le attività produttive si svolgono sotto la guida di Viviana Malafarina che si occupa in prima persona delle operazioni in cantina, mentre Pierpaolo Sirch è l’agronomo che gestisce il lavoro in vigna. Vengono fatte circa 55 mila bottiglie l’anno.

Ci è piaciuto molto l’Aglianico del Vulture Superiore Docg Basilisco 2013, un rosso potente e concentrato, ma anche molto ben equilibrato che risulta più facile da bere di quanto si possa immaginare. E’ ottenuto da uve Aglianico cento per cento provenienti da vigneti con esposizione sud est, situati ad altitudini comprese tra 500 e 600 metri sul livello del mare nel territorio di Barile. Le viti, allevate a guyot, si trovano su un terreno vulcanico con importante presenza di tufo e una componente argillosa. La vinificazione prevede fermentazione e macerazione in vasche di acciaio inox per 25-30 giorni. Il vino matura in barrique di primo e secondo passaggio per almeno 12 mesi e successivamente compie un lunghissimo affinamento n bottiglia.

Versato nel calice, offre un colore rosso rubino molto intenso. Ha un naso elegante e profondo nel quale i profumi di amarena, mora e frutti di bosco risultano ben armonizzati con cenni affumicati e delicati sentori balsamici. Il palato mostra chiaramente tutta la forza del vino, un mix perfetto di consistenza e energia. E’ pieno, perentorio, strutturato e dotato di viva acidità, tannini robusti e vellutati e un finale lunghissimo e leggermente sapido. Davvero ottimo il bilanciamento tra le varie componenti. A diversi anni dalla vendemmia mostra un’integrità perfetta e un potenziale evolutivo che lo farà sicuramente andare lontano nel tempo. Si abbina molto bene ai piatti a base di carni rosse, alla selvaggina e ai formaggi stagionati.

Rubrica a cura di Salvo Giusino

Basilisco
Via delle Cantine, 22 – Barile (Pz)
Tel. +39 0972 771033
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www.basiliscovini.it

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