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Vino della settimana

Vino della settimana: Catarratto 2014 di Stoccatello

22 Agosto 2015
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Igt Terre Siciliane.

Tenuta Stoccatello era un feudo di 400 ettari che dava il nome alla contrada, o viceversa. Con la riforma agraria fu smembrato e nel 1963 una porzione da 80 ettari fu acquistata dalla famiglia Barbera, viticoltori ormai da 5 generazioni. Oggi, da 15 anni, l’azienda è in mano a Renzo che non ne volle più sapere di studiare e decise di continuare, anzi di trasformare, l’attività agricola del nonno, nel frattempo trascurata. Siamo nella campagna di Menfi, in provincia di Agrigento, un territorio particolarmente vocato alla vite e all’olivo, quote da media collina, con alle spalle il bosco di Magaggiaro e i fiumi Belice e Carboy che ne fanno da corona.

L’azienda comprende 20 ettari di vigneti: gli autoctoni Grillo, Nero d’Avola e Catarratto, in prevalenza, nonchè Petit Verdot, Sauvignon Blanc, Alicante, Tannat, impiantati dal nonno su indicazione della cantina sociale dove erano conferite le uve. Nei piani di Renzo pieno di entusiasmo e di iniziative, c’è il desiderio di riuscire a costituire un’azienda per fare solo vino olio, mentre ora oltre agli ulivi si coltivano anche ortaggi, leguminose, cereali ed alberi da frutto. Un grosso sforzo la famiglia l’ha prodotto per ristrutturare il vecchio casale e farne un agriturismo con 18 camere, piscina e un centro benessere. Negli immediati programmi anche la realizzazione della cantina mentre ancor oggi, con la commercializzazione in proprio del vino da pochissimi anni, si vinifica presso terzi.


(Renzo Barbera)

Le bottiglie vendute sono solo 25 mila, ma l’incremento annuale è notevole. Cinque le etichette ricavate dalla selezione delle uve migliori, le rimanenti continuano ad essere conferite. Renzo ha optato per il regime biologico che sarà certificato e riportato in etichetta dalla vendemmia di quest’anno.
 
Ci occupiamo del Catarratto, uno degli autoctoni bianchi isolani di prestigio. E’ coltivato in due vigne a contro spalliera potata a Guyot con 4.500 ceppi per ettaro, terreni misto sabbioso-calcarei. La vendemmia nella seconda metà di agosto, criomacerazione, fermentazione a temperatura controllata innescata da lieviti selezionati, affinamento per 3 mesi in acciaio e 2 in bottiglia, chiarifica statica e solfiti da vino biologico. Praticamente un vino biologico che ancora non può chiamarsi tale.

Versato nel bicchiere il colore è giallo paglierino carico. L’olfatto è inondato da un’intensa profusione di fiori e frutta: rosa, glicine, viola, cantalupo, banana, papaya, a palate, qualche agrume e un leggero pizzico vegetale e minerale. Elegante, fine, appassionante, capace nel tempo di trasformarsi, basta riassaggiare l’indomani la bottiglia stappata e si avverte maggior mineralità. In bocca dopo un’iniziale cadenza fragrante cambia passo, marcia con una piacevolissima acidità, buona mineralità e discreta sapidità; una buona struttura completata da un’armonia meritevole, un retrogusto persistente con un finale che addirittura sfuma nell’amarognolo. Una lietissima sorpresa da provare, merito anche della mano felice dell’enologo Tonino Guzzo.

Abbiniamolo a piatti di crostacei e di molluschi, specie se marinati, ad un risotto speziato, ad una ratatouille di ortaggi, col pesce in genere, con un formaggio Piacentino Dop. Sono 5.000 le bottiglie che in enoteca vanno a 15 euro, meno nell’e-shop dell’azienda.
 

Azienda Agricola Stoccatello

Via Imbornone 5

92013 Menfi (Ag)

tel. 349 5822217 – 388 9351082

info@stoccatello.it

www.stoccatello.it

www.tenutastoccatello.it

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Rubrica a cura di  Salvo Giusino