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Vino della settimana

Vino della settimana – Faro Doc Oblì 2016 di Tenuta Enza La Fauci

05 Febbraio 2022
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di Federico Latteri

La storia di questa azienda inizia nel 2003, anno in cui Enza La Fauci, dopo un lungo periodo di attività nella distilleria di famiglia, la rinomata Giovi, decide di dar vita ad un proprio progetto per produrre qualcosa di unico.

Individua la sua terra promessa in una proprietà di famiglia situata a Messina sul versante tirrenico della Doc Faro, non lontano da Capo Peloro. Qui impianta nuovi vigneti, fermamente convinta che quello sia il posto giusto per coltivare uve di grande qualità. Si tratta di un piccolo altopiano, situato di fronte al mare, a circa 280 metri di altitudine con le colline alle spalle.

(Enza La Fauci)

Il suolo è di natura argilloso-calcarea e si caratterizza per la presenza importante di mica dorata, mentre il clima è di tipo mediterraneo, soleggiato e particolarmente ventoso. La superficie vitata si estende per quasi 2 ettari. Sono presenti i quattro vitigni per il Faro Doc, Nerello Mascalese, Nerello Cappuccio, Nocera e Nero d’Avola, insieme ad una varietà di Zibibbo tipica del territorio.

Inoltre, l’azienda ha in conduzione alcuni piccoli appezzamenti, complessivamente mezzo ettaro, coltivati a Grecanico dorato. Sono situati all’estremità occidentale del versante nord dell’Etna, a 1.000-1.200 metri sul livello del mare nel comune di Maletto. Tutte le pratiche agricole vengono svolte nel massimo rispetto della natura con l’impiego di tanto lavoro manuale e senza l’utilizzo di sostanze chimiche.

L’approccio in cantina è molto semplice, si cerca di intervenire il meno possibile e l’aggiunta di solfiti è ridotta al minimo. Sono 20 mila le bottiglie prodotte annualmente. Oltre a due Faro Doc, vengono fatti due rossi da monovitigno, un Nerello Mascalese e un Nocera, che nascono dall’idea di proporre quello che Enza chiama un “Faro scomposto”, cioè le espressioni in questo territorio delle singole varietà.

Ci sono poi due bianchi, un rosato e un vino dolce. Il Faro Doc Oblì, rosso che ci è sempre piaciuto, nella versione 2016 è ancora più convincente grazie ad una vendemmia praticamente perfetta che ha fornito uve sanissime, mature al punto giusto e ricche di sostanze aromatiche, regalando poi vini intensi e particolarmente equilibrati. E’ ottenuto da uve Nerello Mascalese per il 60 per cento, più un 15 per cento di Nerello Cappuccio, un 15 per cento di Nocera e un 10 per cento di Nero d’Avola.

La vigna è allevata a Cordon Royat con densità d’impianto di 5 mila ceppi per ettaro. La vendemmia viene effettuata a mano in piccole cassette tra la fine di agosto e la metà di ottobre. La vinificazione prevede fermentazione spontanea da lieviti indigeni con circa 18 giorni di macerazione sulle bucce. L’Oblì matura in barrique usate per 24 mesi e poi affina in bottiglia per almeno 9 mesi prima di essere immesso in commercio.

All’esame visivo offre un colore rosso granato abbastanza carico. Ha un naso fine, profondo e variegato nel quale i profumi di amarena, fragoline, ribes rosso e prugna matura si fondono con netti sentori di macchia mediterranea, un tocco di spezie dolci e una piacevole nota mentolata. Al palato è ampio, ben strutturato, sapido e si distende in un’ottima progressione fino alla lunga chiusura nella quale sono evidenti note marine. Pieno il gusto con tannini fitti, vellutati e mai troppo presenti. E’ un rosso ben fatto, incisivo e completo che ci racconta un territorio, mostrando un carattere forte e originale (non a caso, sull’etichetta è raffigurata proprio la tenuta dove si trovano i vigneti). Bevetelo con le carni rosse, il maiale al forno, i primi piatti ricchi e i formaggi a media stagionatura. Può essere abbinato anche a piatti di pesce dal sapore particolarmente intenso.

Rubrica a cura di Salvo Giusino

Tenuta Enza La Fauci
Via Piano Forno Ss 113 Km 18,800 – Mezzana
98163 Messina
Tel. +39 347 6854318
enza.lafauci@virgilio.it
www.tenutaenzalafauci.com

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