Il vino della settimana
Vino della settimana: Manaar 2014 di PietraCava
Nero d’Avola Terre Siciliane Igp
di Gianni Paternò
Antonino Ortoleva, famiglia di agricoltori, da Partinico in provincia di Palermo si trasferì, comprando nel 1977 una tenuta, in contrada Chiarchiaro a Butera nella parte meridionale della provincia di Caltanissetta. Erano 22 ettari di mandorleti, vigneti e pescheti; allora si vendevano le uve e si faceva il vino per la famiglia. Il figlio Domenico lo affiancava, memore dell’esperienza partinicese di quand’era ancora bambino e il vino si faceva pestando le uve con i piedi nei palmenti in muratura. Erano 6 ettari di vigneti e negli anni successivi se ne impiantarono altri fino ad arrivare oggi a 16 ettari in produzione a cui se ne aggiungeranno altri 6 l’anno venturo.
(Il baglio)
Dal 2006 inizia per l’azienda una nuova vita. Si ristrutturano i fabbricati con un bel baglio, cominciando a realizzare la cantina che ancora oggi è in ampliamento. I primi anni si vendeva il vino sfuso, poi visti i complimenti ricevuti dagli acquirenti nel 2010 si intraprende l’avventura dell’imbottigliamento. Un’attività iniziata in sordina, che cresce anno dopo anno. Oggi sono 35 mila le bottiglie, che per metà vanno all’estero, ma l’aumento è costante.
(Mariella e Domenico Ortoleva)
Domenico si occupa della produzione, la sorella Mariella di marketing ed è l’artefice del nome dell’azienda che prende spunto dalla contrada, ricca di terreni pietrosi, nonchè della denominazione dei vini, enologo è Donato Lo Vecchio. Le referenze sono 7 suddivise in 3 bianchi, altrettanti rossi ed un rosé in due linee e della più pregiata fa parte il Manaar che degustiamo.
(Nero d'Avola)
Il nome deriva dall’arabo e si ispira alle stelle, alla luce, significando che proviene da una zona inondata dal sole e quest’ispirazione abbraccia anche le altre etichette; le uve sono ricavate dalla vigna di Nero d’Avola più anziana, del 2003, potata a Guyot. Vendemmia a mano con selezione dei grappoli, subito nella vicina cantina dove, dopo la diraspatura, fermenta a temperatura controllata con lieviti selezionati per una decina di giorni. Svinato va in barrique dove sosta 10 mesi. Nessuna chiarifica e filtrazione prima dell’imbottigliamento e nel vetro sosta per almeno 3 mesi.
Versato nel calice il colore è rosso rubino fitto, scuro. All’olfatto immediate note di amarene sotto spirito e in confettura seguite da quelle terziarie di cioccolato, pepe, caffè, un pizzico di cuoio, qualcosa di balsamico; interessante, intenso, franco e complesso. Al palato dopo un ingresso fruttato cambia verso diventando intenso e di vigorosa struttura, sviluppando bei tannini e un’acidità nella corretta misura, equilibrato e di grande soddisfazione. Non per niente comincia ad ottenere premi.
Abbiniamolo a primi robusti, a carni grigliate, ad un formaggio ragusano e nonostante la sua giovinezza può affrontare la prova salotto, gustandolo a solo. Sono 3.500 le bottiglie che potete trovare a 14 euro.
Rubrica a cura di Salvo Giusino
PietraCava
contrada Chirchiaro
S.P. 8, km 4,000
93011 Butera (Cl)
te. 334 2410117
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
www.pietracavawines.it
ULTIMI COMMENTI
Ocm Vino, la Regione siciliana pubblica il bando per gli investimenti da 10 milioni
Ciccio 12.08.2022 12:20Alla scoperta del "siccagno", il pomodoro coltivato senz'acqua dalle mille proprietà
Mauro 11.08.2022 08:44Quindici importatori cinesi attorno ad un tavolo per discutere sul vino italiano. Il dibattito di Vinitaly International a Chengdu
Maria 11.08.2022 01:44All’aeroporto di Catania I Dolci di Agata nuovo negozio del gruppo Lagardère
Danna 07.08.2022 10:54La nuova pizza firmata da Cortile Sollima a Palermo: "La nostra evoluzione degli impasti"
Patrizia 02.08.2022 22:54