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Vino della settimana

Vino della settimana: Monte Santu, rosso sardo quasi biodinamico di Poderosa

16 Giugno 2012
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Vino naturale, biologico, biodinamico. In realtà la confusione e l'incertezza regna quasi sovrana perchè in Italia non esiste una normativa specifica che definisca le tre categorie.

Per fortuna la UE ha finalmente varato il regolamento per i “vini biologici” per cui dalla vendemmia 2012 si potrà leggere la dicitura suddetta. Almeno questa classificazione è acquisita.
 
Invece con la dicitura “vini naturali” si dovrebbe (il condizionale è d'obbligo) intendere un vino che viene fatto secondo i processi naturali, quindi senza aggiunta di alcuna sostanza: uva raccolta, pigiata, fermentata, affinata e imbottigliata, senza addizionare nemmeno i solfiti.
Biodinamico sarebbe un vino prodotto in una vigna dove si seguono i principi dell'equilibrio della natura. Concimazioni con letame, inerbimento tra i filari con successivo sovescio, lavorazioni seguendo le influenze delle fasi lunari o addirittura planetari, dinamizzazione del terreno con corno-letame, ecc. In cantina si continua ad operare secondo questi principi, non aggiungendo sostanze chimiche o biologiche, non filtrando.
All'incirca i concetti sono questi, un'altra volta (per non far mancare un pò di suspence) vi parleremo delle certificazioni biodinamiche Demeter.
 
Nel frattempo vi diciamo che ci sono produttori, in genere piccoli, che pur non potendo dichiarare in etichetta che il loro vino è biologico o biodinamico, in quanto non certificato, in realtà operano sia in vigneto che in cantina seguendo quanto più i suddetti principi. I loro vini potremmo quindi definirli quasi naturali.
 
Un piccolo produttore che segue tali concetti è l'Azienda Agricola Poderosa di Thiesi in provincia di Sassari, nel nord-ovest sardo. Alessandro Soggia, assieme a due soci, governa 6 ha di vigneto, vecchio fino a 60 anni, tutto ad alberello di autoctoni come Cannonau, Vermentino, Muristellu, Monica e Cagnulari. Siamo a 400 metri sotto il monte Santu in una zona dove la fa da padrone il maestrale e con poca umidità. Solo la pioggia irriga la vigna e la cura biodinamica si manifesta con l'inerbimento interfilare e successivo suo rinterro (sovescio), con l'aggiunta del corno-silice come dinamizzante, col lavorare il vigneto il meno possibile e col seguire le fasi lunari nelle lavorazioni
 
Abbiamo degustato il Monte Santu 2008, IGT Isola dei Nuraghi, Cannonau al 60%, Cagnulari e Monica, 14,5% di alcol. Lo cura l'enologo Vincenzo Mercurio che segue i principi biodinamici come filosofia di vita e non come pratica assoluta da certificare. La produzione in vigna è di soli 40 q/ha e la vendemmia avviene ad uve mature alla fine di settembre. Le tre varietà sono vinificate separatamente e dopo una lunga macerazione affinano per l'80% in acciaio e il restante in barrique spente. Dopo un anno, senza filtrazione, viene messo in bottiglia dove riposa per un altro anno almeno.

Colore granato quasi impenetrabile con riflessi porpora.
 
Al naso quello che colpisce è un'assoluta armonia di profumi, immediatamente non c'è un sentore che predomina, la sensazione è veramente di grande piacevolezza, vi viene voglia di affondare continuamente il naso nel bicchiere per scoprire, quasi in estasi, cosa riusciate ad avvertire. E allora cominciate a sentire la prugna, il ribes, il tabacco propri del cannonau, le note balsamiche del monica  e quelle speziate del cagnulari, responsabile del colore scurissimo.
 
Al gusto si avvertono immediatamente tannini setosi che lasciano spazio ai sentori odorosi, ai frutti rossi, al tabacco dolce, al cioccolato, al pepe nero, all'amarena matura; trovate grande equilibrio, un corpo suadente e un retrogusto molto lungo che lascia la bocca pulita e impregnata dal frutto e dal tabacco.
 
Si resta quasi incerti: possibile che sia un vino praticamente biodinamico? Se conoscete vini naturali, biologici, biodinamici che sanno di puzzette, con tannini aspri, acidità elevate, che bevete solo perché siete fautori del vino che sia solo spremuta d'uva, dimenticatevi tutto. Siamo in presenza di un prodotto fatto con amore, con attenzione ai processi naturali, senza chimica, senza lieviti aggiunti, non filtrato, che vi stupirà.
 
Abbinatelo con un maialino al forno e con provolone stravecchio.
Purtroppo della prima annata prodotta, il 2008, sono solo 6.500 bottiglie, ma lo trovate in alcune enoteche e sul web a 12 euro solamente.

Agricola Poderosa
via Enrico Toti, 14
Thiesi (Ss)
www.cantinapoderosa.com

Recensioni
di Giovanni Paternò

Rubrica a cura di  Salvo Giusino