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Vino della settimana

Vino della settimana: Particolare Brut di Tenuta del Buonamico

17 Gennaio 2015
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Pinot bianco 60%, Semillon 30% e Trebbiano Toscano.

Almeno un paio dei nostri quattro lettori sapranno di un Montecarlo, 4.500 abitanti, in provincia di Lucca. Noi eravamo fermi al Principato dei Grimaldi. Poi addirittura scopriamo che esiste anche una DOC, tra le più antiche, legata a questo territorio. Non si finisce mai di imparare.
Era circa il 1870 quando Giulio Magnani, viticultore montecarlese, partì alla volta della zona di Bordeaux per imparare dai francesi come si coltiva la vite e come si fa il vino buono. Tornò portandosi appresso Sauvignon, Semillon, Merlot, Cabernet Franc e Sauvignon: dal Rodano: Roussanne e Syrah e dalla Borgogna Pinot bianco e grigio. A questo punto diventò abbastanza facile fare ottimi vini a Montecarlo, apprezzati financo dalla Casa Reale dei Savoia, anche da parte di altre aziende che impararono subito.
 
In questo contesto nasce negli anni 60 la Tenuta del Buonamico per mano di ristoratori torinesi che la vendettero nel 92 ad imprenditori fiorentini. Nel 2008 infine acquista tutto Dino Fontana che fino ad allora aveva ottenuto un grande successo nel settore dell’olio, esportato in tutto il mondo. Dei 41 ettari circa 18 erano vitati e con grande attenzione Dino, collaborato dal figlio Eugenio, li porta oggi a 30 in produzione  che diventeranno a breve 40.


Dino ed Eugenio Fontana

Sono terreni abbastanza pianeggianti a quote che arrivano ai 220 metri in due contrade, Cercatoia e Corte Collodi, molto vari: sabbie, argille, calcari, per cui con professionalità diventa facile impiantare il vitigno più adatto. Allevamento, secondo i casi, a cordone speronato, Guyot e doppio Guyot; coltivazione che sta tendendo verso il biologico e comunque con un uso oculato di prodotti di sintesi.

Oggi la produzione è bassa, per scelta, 220.000 bottiglie suddivise in 14 etichette: 5 rossi, 5 bianchi, un rosato e 3 spumanti. Un esperto staff tecnico segue il lavoro dalla campagna fino in cantina, realizzata nel 2011. Inoltre si servono della consulenza enologica di Alberto Antonini.

Degustiamo uno spumante, una rarità nel mondo enologico toscano perchè i Fontana sono tra i pochi a spumantizzare nella regione. Sono 40.000 bottiglie che diventeranno 60.000 quest’anno, la maggior parte Rosè in quanto se è una rarità lo spumante toscano lo è ancor più il Rosè e quindi quest’ultimo ha successo perchè incuriosisce. Le uve del Particolare Brut sono vendemmiate precocemente per mantenere un buon grado di acidità; le uve sono trasportate con ghiaccio secco in cantina per mantenerne bassa la temperatura e prima della pressatura l’uva transita in abbattitore dove si raffredda di circa 8°.

La pressa avviene sotto azoto inerte per evitare il contatto con l’ossigeno, quindi per preservare maggiormente i profumi. La fermentazione è di circa 3 settimane sempre a temperatura controllata. Quando il vino raggiunge il grado alcolico di 10,5 si aggiunge zucchero e lieviti e si introduce in autoclave orizzontale che periodicamente va ruotando, mantenendo il vino in movimento. Si imita così il remuage della bottiglia metodo classico, solo che la permanenza nei lieviti è di 4 mesi e la massa è ben maggiore. Dopo la filtratura e una leggerissima aggiunta di solfiti, si imbottiglia, dove rimane in cantina per almeno 2 mesi.

Versato nel calice a flûte il colore è paglierino tenue e il perlage, inizialmente tumultuoso, subito diventa fine, poi finissimo. L’olfatto è elegante, eccezionalmente franco, fine, si esprime con note di menta, fragola, agrumi, erba, una leggera crosta di pane, mandorla lievemente tostata. Al gusto è armonioso, fresco, di buona struttura, amabilmente secco, con una carbonatica lievissima, forse anche troppo, e una mandorla appena amara nel retrogusto. Dimostra che anche uno Charmat ben fatto riesce ad appagare e a confrontarsi con parecchi metodo classico.
 
Godetelo per aperitivo o a tutto pasto, dal pesce alle carni, ai primi anche complessi. Sono 25.000 bottiglie ed in enoteca si acquista a 14 euro.

Tenuta del Buonamico
via Provinciale 43
55015 Montecarlo (Lu)
tel. 0583 22038
buonamico@buonamico.com
www.buonamico.com

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di Gianni Paternò

Rubrica a cura di  Salvo Giusino