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Istituzioni

Diritto al cibo nella costituzione italiana. E la Carta di Milano sarà presentata il 28 aprile

09 Febbraio 2015
maurizio_martina maurizio_martina

Sta per arrivare al traguardo la Carta di Milano, il documento che esprime la proposta dell'Italia sui temi dell'Expo che sarà consegnato ad ottobre al segretario generale dell'Onu Ban Ki-Moon.

Il 28 aprile sarà presentata la prima versione di questa Carta che individuerà impegni concreti innanzitutto per assicurare a tutti il diritto al cibo. Un diritto che il ministro Martina vorrebbe inserire nella Costituzione già nel 2015. Ma nella Carta ci saranno altri temi legati alla sostenibilità alimentare in genere, alla lotta agli sprechi e alla malnutrizione che potranno orientare le politiche future e le coscienze dei cittadini (Il documento sarà sottoposto anche alla firma dei visitatori di Expo) sulle grandi questioni del cibo.

“La missione che abbiamo con la Carta di Milano è far diventare consapevolmente i 20 milioni di visitatori di Expo 20 milioni di ambasciatori del diritto al cibo”, afferma il ministro delle politiche agricole Maurizio Martina in conferenza stampa a 'Expo delle idee', dove non a caso sedeva accanto a lui il ministro delle riforme costituzionali Maria Elena Boschi, coinvolta da Martina nel progetto di inserire il diritto al cibo nella Costituzione che il ministro vorrebbe concretizzare già quest'anno. “E' l'anno dell'Expo – dice all'Ansa il ministro Martina -, è proprio l'anno giusto per farlo”. “Se la Repubblica mettesse in Costituzione il diritto al cibo ''sarebbe straordinario e non solo simbolico'', aggiunge Martina nel sottolineare che “in Europa non ci sono Stati con una Costituzione che assume il diritto al cibo come diritto fondamentale. Sarebbe invece importante farlo”. Il ministro Boschi accoglie la proposta di Martina e osserva che “il diritto al cibo può avere un riconoscimento più puntuale ed esplicito nella nostra Costituzione e su questo ci confronteremo nei prossimi mesi”.

Mentre la Carta prende forma, soggetti coinvolti nei tavoli che hanno dato spunti e idee, come la Fao e la Fondazione Barilla, salutano il traguardo con ottimismo e soddisfazione per il contributo dato. “Gli ingredienti sono buoni – osserva il direttore generale della Fao, Josè Graziano da Silva ricordando che a ciascuno dei 42 tavoli tematici partecipa un esponente della Fao – e quindi il risultato finale sarà buono, nutrirà l'Expo e mostrerà che non è solo un'esposizione ma un impegno”. “Il Protocollo di Milano, su cui lavoriamo dal 2013 “oggi diventa la Carta di Milano – dice Paolo Barilla, vicepresidente della Fondazione Barilla -, una buona parte del lavoro é stato fatto e siamo lieti di partecipare a questa prima stesura''. Federica Mogherini, vicepresidente della Commissione europea e soprattutto alto responsabile per la politica estera, si augura che la Carta di Milano, a cui si lavora oggi, possa ''essere un contributo al nostro lavoro per gli anni a venire'', lavoro non solo europeo ma a livello mondiale ''per avere un approccio globale''. 

C.d.G.