Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Istituzioni

Concentrati di pomodoro, il ministro Martina assicura: “Puntiamo alla piena tracciabilità”

02 Marzo 2017
concentrato_di_pomodoro concentrato_di_pomodoro

 “Puntiamo a raggiungere l'obiettivo della piena tracciabilità anche per i concentrati di pomodoro”.

Lo afferma il ministro delle politiche agricole Maurizio Martina rispondendo in question time ad una interrogazione dell'onorevole Russo (FI-PdL) sulle iniziative volte a tutelare le produzioni agroalimentari italiane attraverso l'obbligo di indicazione in etichetta della provenienza dei prodotti importati, con particolare riferimento al concentrato di pomodoro. “Siamo al lavoro con l'intera filiera del pomodoro nazionale – aggiunge Martina – al fine di tutelare il reddito dei nostri agricoltori, valorizzare le produzioni nazionali e dare la massima informazione ai consumatori. Rilevo tuttavia che, allo stato, le importazioni segnalate dall'interrogante non appaiono condizionare le nostre superfici investite a pomodoro destinato alla trasformazione in prodotti tipici (pelato, polpa, concentrato), che si sono sostanzialmente stabilizzate negli ultimi anni, attestandosi sui 70.000 ettari”.

“Ricordo poi – prosegue il ministro – che per valorizzare il prodotto italiano, con il collegato agricolo approvato nel 2016 sono state introdotte disposizioni in materia di prodotti derivati dalla trasformazione del pomodoro, definendo meglio la denominazione dei prodotti. La determinazione dei requisiti di questi prodotti è stata definita di concerto con il Ministero dello sviluppo economico, con uno schema di decreto, già inoltrato alla Conferenza Stato-Regioni per l'acquisizione del necessario parere. In ogni caso, per evitare la fraudolenta introduzione e commercializzazione nel nostro Paese di falsi concentrati di pomodoro Made in Italy, oltre ad intensificare i controlli in tutte le fasi della filiera, i competenti Organi di controllo monitorano costantemente anche i flussi d'introduzione di prodotti provenienti dai Paesi extra europei”.

C.d.G.