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L'allarme

La frode del Prosecco alla spina, i consorzi insorgono: “Quello è solo vino con le bollicine”

07 Gennaio 2015
prosecco_alla_spina prosecco_alla_spina

 

In Inghilterra è prosecco-mania. Tutti felici dunque? Macchè. Questo perché nel Regno di Elisabetta II di bottiglie di Prosecco se ne stappano veramente poche. I pub inglesi, infatti, servono flute di prosecco alla spina.

Quello non è prosecco, è vino con le bollicine”, dice amareggiato Innocente Nardi, presidente del consorzio di tutela Conegliano Valdobbiadene Prosecco superiore.
Succede che tra i pub inglesi sia aumentata a dismisura la vendita di prosecco. Con 4 sterline ne viene spillato un bicchiere. Ma tra i vigneti di Valdobbiadene  è scoppiata la rivoluzione. Questo perché si sta assistendo ad una vera e propria frode alimentare. Il Prosecco, infatti, secondo il regolamento della Comunità europea, può essere venduto e commercializzato solo in bottiglia.

“La mescita non può avvenire alla spina” spiega Nardi.
A questo punto sono stati attivati tutti i canali necessari non perché la vendita finisca (nulla vieta di vendere vino alla spina), ma perché, perlomeno, i consumatori siano avvisati del fatto che quello che stanno per bere è semplice vino con le bollicine e non Prosecco.

È stata immediatamente inoltrata una segnalazione al Dipartimento dell'Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali.

“Si sta lavorando su più fronti – dice Stefano Zanette, presidente del consorzio di tutela della Doc Prosecco – l’attenzione deve essere alta. Questo è un malaugurato modo di spacciare un vino con le bolle per Prosecco. Ma è un problema che va risolto in fretta, perché questo va a discapito del consumatore che crede di bere Prosecco ed, invece, Prosecco non è”.

Il Prosecco, però, prima di essere venduto, subisce una serie di controlli delicatissimi e rigorosissimi per le denominazioni (Docg e Doc) che si porta appresso. Solo alla fine riceve una fascetta di Stato da apporre su ogni singola bottiglia, anch’esse numerate. “Garanzia estrema per il consumatore – dice Zanette – che avrà la certezza però di bere un Prosecco originale.”

G.V.