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L'allarme

Falso pomodoro San Marzano negli Stati Uniti: lezioni ad hoc per individuare i falsi

18 Agosto 2015
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Allarme di produttori ed operatori per il pomodoro San Marzano dop contraffatto negli Stati Uniti. 

“'La frode alimentare colpisce lo storico 'Pomodoro San Marzano Dop' vanto della Campania negli Stati Uniti. Come già denunciato dal New York Times del 16 agosto il deprecabile fenomeno deriva dalla mancanza di una specifica normativa a tutela dei prodotti Made in Italy'' affermano Eduardo Ruggiero e Gino Sorbillo, rispettivamente della cooperativa Danicoop (che riunisce diversi produttori) e l'imprenditore-pizzaiolo napoletano. 

“Vogliamo che l'illecito venga interrotto al più presto, chi imbroglia con etichette false i consumatori americani deve essere perseguito dalla legge” aggiungono. E Sorbillo sottolinea: “A breve con la mia nuova pizzeria nella Grande Mela svolgerò costantemente dei seminari con la Gustarosso per spiegare qual è il vero pomodoro e quale no. L'inimitabile sapore farà venir fuori tutti i numerosi falsi”.

In conclusione i due operatori si augurano “che il governo valuti attentamente il problema e ponga immediati correttivi per valorizzare un prodotto unico ed irripetibile che appartiene alla Campania” Anche la Coldiretti di Salerno chiede interventi a tutela del prodotto tipico. “Il New York Times, purtroppo, non racconta nulla di nuovo. Coldiretti Salerno denuncia da anni le gravi ripercussioni che il falso Made in Italy provoca all'economia provinciale. Tra pomodoro San Marzano, mozzarella di bufala, olio extravergine di oliva e vino, la provincia di Salerno è tra le più contraffatte d'Italia” scrive, in una nota, il presidente di Coldiretti Salerno, Vittorio Sangiorgio, commentando il servizio sul falso San Marzano. Anche sui motori di ricerca di commercio on line, rileva Coldiretti Salerno, “va in scena la fiera del falso. 'Se, su un qualsiasi sito di commercio elettronico, si cerca il 'pomodoro San Marzano' – afferma l'organizzazione professionale agricola – si ritrovano centinaia di prodotti in vendita – dai semi al fresco ai pelati – provenienti da ogni dove, dalla Grecia, alla Spagna, alla Francia, passando per la Germania e l'America. Con prezzi che variano da pochi centesimi a molti euro”. 

“Un flusso favorito – precisa Sangiorgio – da una legislazione ambigua che favorisce sacche di illegalità a scapito dei consumatori e dei nostri imprenditori agricoli che investono ogni giorno credendo nel progetto di valorizzazione della qualità del nostro agroalimentare. Il falso Made in Italy danneggia moltissimo il sud e ancor di più la nostra provincia che poggia una parte molto significativa del suo Pil sull'agroalimentare”.

Coldiretti Salerno concluderà i suoi tour territoriali con “una grande assemblea provinciale annuale proprio nell'Agro sarnese-nocerino'', territorio dalle potenzialità troppo spesso soffocate – sottolinea Sangiorgio – dove auspichiamo una maggiore attenzione da parte delle istituzioni e una rinnovata stagione di collaborazione nella filiera che sarebbe utile a tutti e creerebbe vantaggi per tutta l'economia provinciale”.

C.d.G.