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L'allarme

Pistacchi di Bronte, che guaio!

28 Aprile 2011
pistacchibronte pistacchibronte

Il territorio colpito dalla grandine il giorno di pasquetta è più vasto di quello che si potesse immaginare. Oltre a Maletto e Maniace, anche un grosso fazzoletto di territorio di Bronte è stato flagellato dal maltempo.

E purtroppo si tratta del versante dell’Etna a sud est dell’abitato, ovvero del versante famoso perché ricco di preziosi pistacchieti.
E siccome questo è l’anno di raccolta, la grandine ha provocato ingenti danni. A sentire gli agricoltori circa il 15% del raccolto è andato distrutto, dato confermato anche dall’assessore all’Agricoltura del Comune, Nunzio Castiglione: “Attendiamo dati più certi, – afferma – ma difficilmente gli agricoltori si sbagliano. Le piante sono state colpite irrimediabilmente dalla grandine. Le zone più danneggiate sono quelle attorno le contrade di Cippollazzo e di Passo Zingaro”.
Dati confermati anche dal consigliere comunale Vincenzo Sanfilippo: “I dati rilevati dai componenti dell’Aipa (Associazione interpoderare produttori agricoli Bronte Adrano) – afferma – confermano che più o meno il 15% di pistacchio è andato perduto. Purtroppo i chicchi di grandine erano così grossi da strappare del tutto i germogli”. Il sindaco Pino Firrarello, informato della calamità ha subito attivato gli uffici comunali: “Stabilità con esattezza l’entità dei danni ci muoveremo di conseguenza. – aggiunge – Certamente il pistacchio di Bronte ed i produttori devono essere tutelati con tutti gli strumenti previsti dalla normativa”.
Bronte, con oltre tremila ettari di coltura, rappresenta l’area di coltivazione principale di pistacchio d’Italia, con una produzione dalle caratteristiche uniche che ne fanno un prodotto di nicchia di grande valore. A Bronte, ogni 2 anni, se ne raccolgono oltre 30 mila quintali: una ricchezza di quasi 15 milioni di euro che rappresenta poco più dell’1% della produzione mondiale. 

C.d.G.