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L'appello

Consorzio Mozzarella di Bufala risponde a Servizio Pubblico: “Si getta fango su un comparto onesto”

26 Giugno 2013

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Dalla tv, pochi giorni fa, sono arrivati pesanti attacchi ai produttori di mozzarella di Bufala.

Il Consorzio di tutela ha risposto con una smentita. La puntata di Servizio Pubblico di Michele Santoro con un lunghissimo servizio d'inchiesta mostrava un comparto non esattamente trasparente: chi denunciava terreni e falde acquifere inquinate, chi commentava che il latte usato dai caseifici per fare la mozzarella non sia di chiara origine, non tracciato, e tanti altri interventi con accuse su ciò che non va in questo sistema. Pubblichiamo la puntata andata in onda il 20 giugno. 

''Trasparenza, legalita' e collaborazione sono i cardini su cui si incentra l'azione del Consorzio'', ha risposto Antonio Lucisano, il direttore del Consorzio nella conferenza stampa  indetta per controbattere a quanto rivelato dal servizio. ''Il Codice Etico recentemente introdotto impone restrizioni severe a quanti, d'ora in avanti, vorranno far parte del Consorzio''. Dura anche la replica del presidente del Consorzio Domenico Raimondo:''Non si puo' – ha aggiunto – continuare a gettare fango su un settore che da' lavoro a circa 15 mila addetti. Siamo pronti a tutelare, in tutte le sedi, l'immagine di questo comparto, fatto di persone oneste e laboriose. Il nostro – ha concluso – e' un lavoro programmatico, svolto nell'ottica di obiettivi importanti, tra i quali la tracciabilita' assoluta del prodotto''. 

Il Consorzio ha inasprito la lotta per la tutela della qualità del prodotto su più fronti, sia dentro il Consorzio stesso che all'esterno e nei mercati, e con un management e vertici rinnovati. 

C.d.G.