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L'appuntamento

I Nebrodi incontrano le Madonie col suino nero

14 Aprile 2011
suino suino

Sabato 16 aprile a Castelbuono il secondo appuntamento con l’iniziativa. I due territori siciliani insieme nelle tradizioni gastronomiche dei fratelli Borrello e dello chef Peppe Carollo

 

Due territori e due grandi scuole culinarie siciliane tornano a confrontarsi su un tema prestigioso quale il Presidio Slow Food del Suino nero dei Nebrodi nella cena evento che si terrà, sabato 16 aprile, al ristorante “Nangalarruni” di Castelbuono.

Il progetto, infatti, prevede due serate (la prima si è svolta il 26 marzo) in cui i due territori si incrociano, ponendo al centro dell’incontro, l’elemento che hanno in comune: il suino nero dei Nebrodi. «Si tratta di un’iniziativa che nasce dall’idea di creare un incontro fra territori, i Nebrodi e le Madonie – spiega Rosario Gugliotta, di Slow Food Valdemone Messina – non sarà un momento di incontro solo tra prodotti tipici, ma anche tra ambiente e ristoratori. Sono, infatti, due realtà territoriali accomunate da una ricca biodiversità, ma allo stesso tempo ciascuna possiede precise peculiarità».
Le cucine sono quella di Peppe Carollo, pluripremiato chef del ristorante di Castelbuono e quella dei fratelli Borrello, dell’omonima trattoria di Sinagra, ai piedi dei Monti Nebrodi, antesignani della filiera corta di qualità. Gli chef racconteranno i loro piatti, e soprattutto il rapporto delle pietanze con il territorio, in una esperienza unica e di alto profilo culinario. Sarà, dunque, un menù a base di piatti ispirati dalle specialità tipiche dei territori, ma legati al suino nero: dal prosciutto crudo e il lardo al filetto e alla provola, dal roast beef alla spalla. Ci sarà spazio anche per i vini, offerti dall’azienda “Fontanafredda” di Serralunga d’Alba, in provincia di Cuneo.
«La scelta dei due ristoratori deriva dalla volontà di ripercorrere, attraverso le loro creazioni culinarie, la trasformazione del prodotto, dall’interpretazione più tradizionale e classica dei fratelli Borrello a quella più innovativa e creativa dello chef Peppe Carollo» – continua Gugliotta, sottolineando, infine, l’importanza di un «allevamento genuino, come quello messo in atto nella filiera dei fratelli Borrello, basato su metodi naturali in cui gli animali, vivendo nel benessere e in assenza di stress non producono endotossine, costituendo così un vantaggio enorme per la salute del consumatore».

Federica Cortegiani