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L'azienda

Fernet Branca compie 170 anni: la storia dell’azienda in un libro

28 Maggio 2015
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da Milano, Michele Pizzillo

Centosettantanni di attività sempre sotto le ali protettrici della stessa famiglia a cui apparteneva Bernardino Branca, fondatore della Fratelli Branca e inventore del famoso Fernet, uno dei liquori espressione del made in Italy e fra i più imitati come documenta una grande teca presente nel museo aziendale.

 Una famiglia che nel mondo imprenditoriale italiano, da cinque generazioni, si distingue per i rapporti armoniosi fra tutti i componenti ma, anche, per i comportamenti etici con i dipendenti (250 attualmente) e con le istituzioni e le comunità, pagando regolarmente stipendi e tasse, che permettono di produrre utili oltre che il controllo, l’ampliamento della gamma produttiva e l’espansione dell’azienda che attualmente è presente in 160 paesi e ha acquisito il controllo di marchi come il Caffè e la Sambuca Borghetti, la Grappa Candolini, i vermouth di Carpano, oltre alla distribuzione per l’Italia dei brand del gruppo francese Rémy-Cointreau e di Tequila Sierra.

Il 170° compleanno i Branca lo hanno voluto festeggiare con la pubblicazione del libro “Sulle ali dell’eccellenza. La storia illustrata della celebre distilleria e di un prodotto unico in Italia e nel mondo”, curato dal presidente e amministratore delegato dell’azienda Niccolò Branca che sottolinea che “questo anniversario segna un traguardo storico per la nostra azienda, ma anche per il Made in Italy: la storia di Branca indica come l’attenzione alla qualità, all’innovazione, insieme alla conservazione delle tradizioni, possono fare grande l’impresa italiana facendole superare i momenti difficili senza perdere le proprie radici e i propri valori. Da sempre in Branca poniamo attenzione particolare alla ricerca, alla qualità delle materie prime, all’attenzione alle norme etiche e al rispetto per l’ambiente. E soprattutto l’attenzione alla persona, a tutti i lavoratori, che dell’azienda sono parte fondante e ogni giorno ne determinano il successo”.

Un successo cresciuto sul concetto di “fare del bene”. E, “d’altronde – aggiunge Branca –  il mio avo Bernardino aveva creato il Fernet proprio per far stare bene la gente. Tant’è che il nostro elisir dalle qualità tanto benefiche da essere venduto, sino al 1950, nelle farmacie perché ottimo per aiutare la digestione e, anche, come si può leggere su una pubblicazione degli anni ‘30, efficace anticolerico”.

Un successo tutto italiano, diffuso nel mondo perché l’intuizione della famiglia Branca fu quella di seguire le rotte degli italiani in Europa e oltreoceano, soprattutto Stati Uniti e Sud America.
Alla lungimiranza dei Branca si deve pure l’iniziativa di scrivere manifesti e locandine in lingue straniere (dal francese all’inglese, dallo spagnolo al portoghese, dal russo all’arabo) ma, anche, la realizzazione del primo esempio di merchandising con la personalizzazione di posacenere, carte da gioco, matite, taccuini da borsetta nonché la realizzazione di campagne pubblicitarie realizzate dalle più importanti firme della grafica d’autore. Come lo stesso logo, ideato dall’illustratore Leopoldo Metlicovitz, un globo terracqueo sorvolato da un’aquila che tiene tra i suoi artigli, quasi come una conquista, la bottiglia di Fernet-Branca, depositandola in ogni parte del mondo.


(La torre disegnata da Giò Ponti al Sempione)

Senza dimenticare che “Branca è un esempio di vera milanesità per il suo attaccamento alla città – dice il sindaco Giuliano Pisapia – perché da 170 anni il suo sito produttivo è collocato nel perimetro cittadino, una delle poche aziende ad aver fatto questa scelta. E, quindi, orgoglio di Milano, prima di tutto, la Branca”.

Attaccamento confermato con la restituzione alla città, una volta restaurata dopo un periodo di “fuori servizio” negli anni ‘70, della torre disegnata da Giò Ponti negli anni ‘30 sulla radura di Parco Sempione, realizzata in tubi Dalmine e alta 108,60 metri: offre una panoramica su Milano molto suggestiva.
A completare i festeggiamenti dei 170 anni di Branca, l’emissione del francobollo ordinario appartenente alla serie tematica “Le eccellenze del sistema produttivo ed economico” emesso dal Ministero dello sviluppo economico e dell’annullo speciale di Poste Italiane. E la decisione di tenere aperto il museo aziendale sette giorni su sette per tutto il periodo di Expo.