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L'azienda

Mandorle, torrone, “giuggiulena”: da Aruci c’è sempre profumo di zucchero e miele

30 Maggio 2019
Famiglia Famiglia


(La famiglia Puglisi)

di Stefania Petrotta, Rosolini (Sr)

Come per moltissime parole, in Sicilia da occidente ad oriente anche “dolce” si trasforma: da duci a ruci fino ad arrivare, nella Sicilia sudorientale ad aruci. 

Ed è proprio per rimarcare maggiormente il senso di appartenenza al proprio territorio che i fratelli Puglisi hanno voluto chiamare dunque “Aruci” la loro piccola azienda. “Un nostro amico ci disse che il termine siciliano deriva, molto probabilmente, dall'arabo “حلو” che si pronuncia “halu” e significa “dolce”. Prima ancora di nostra nonna, pare che siano stati gli arabi portare nella cucina siciliana i torroni” racconta strizzando un occhio Melissa Puglisi, responsabile del settore commerciale e della comunicazione all’interno dell’azienda.

Aruci nasce ufficialmente nel 2015, ma da sempre la cucina di nonna Giorgina ha profumato di miele, zucchero caramellato, mandorle e sesamo. Ed è in mezzo a questi profumi, i cui segreti sono stati tramandati alla figlia Lucia, che sono cresciuti i tre nipoti Melissa, Ginella e Giovanni, detto Nanni che oggi, insieme alla mamma, è il responsabile di produzione di tutte le leccornie che escono dal laboratorio. “Ho iniziato per caso – racconta quest’ultimo – Mamma preparava torroni e giuggiulena durante le feste per amici e parenti e già io l’aiutavo. Poi quando è stata coinvolta in un evento benefico, sono sceso apposta da Pavia dove lavoravo per aiutarla. Le persone mi facevano domande sui prodotti e io davo tutte le informazioni del caso. Quando ho visto che si era formato un capannello, è stata una folgorazione: ho capito che la mia vita stava prendendo una “dolce” svolta e sono tornato a Rosolini”.


(Melissa Puglisi)

La piccola attività inizia nel garage d famiglia, anzi in quello che il papà rivendica essere stato il proprio magazzino degli attrezzi. Unico diktat: le leccornie prodotte dovevano essere le stesse di sempre, gli stessi sapori, gli stessi profumi, le stesse consistenze. Lo dovevano alla nonna. Ed ecco dunque che, dopo aver cercato invano per mesi, i macchinari che potessero essergli d’aiuto per aumentare il ciclo di produzione senza snaturare i prodotti, un giorno per caso, nell’azienda di frutta secca nella quale lavorava Ginella, due manutentori piemontesi sentono la storia, si appassionano e dal nulla progettano il macchinario adatto alla famiglia Puglisi. Si parte. Prima lentamente, poi piano piano si arriva un po’ ovunque. Ma hanno dalla loro un alleato importante. Sono infatti gli anni in cui, grazie a due anziani agricoltori che ne avevano conservato gelosamente il seme, torna in produzione il sesamo di Ispica in una terra che fino a 30 anni fa ne era ricca e che, per competizione col prodotto estero, stava rischiando di perdersi. Presidio Slow Food dal 2016, è il protagonista assoluto della produzione di Aruci.


(Nanni Puglisi)

Indimenticabile infatti la loro “Giuggiulena”, nastro sottile e arricciato di sesamo (o giuggiulena, come appunto si chiama in dialetto siciliano) e miele. Ma non da meno sono gli altri prodotti, dal torrone, un croccante di mandorle adatto anche ai denti di bimbi e anziani, ai biscotti di carrube, dai tradizionali “facciuneddi” e i ricci, entrambi biscotti a base di farina di mandorla, ai mustazzoli senza dimenticare il “Granelloso” in cui le granelle di mandorle, nocciole e pistacchio si legano in un abbraccio al miele profumato all’arancia. “Oggi più che mai – spiega Melissa – la tipologia di lavorazione si accompagna alla qualità dei prodotti che andiamo a selezionare. Noi abbiamo un rapporto diretto con i produttori, ne seguiamo le filiere e lavoriamo con loro. Ecco perché per noi è importante raccontare quello che facciamo, i nostri prodotti, la lavorazione che c’è dietro. Ed ecco perché alla base della nostra comunicazione c’è un vero e proprio studio sulle modalità di trasmissione della nostra storia e quindi sul trasferimento delle emozioni, perché al di là della bontà del prodotto per noi fondamentale è appunto l’emozione”.


(Giuggiulena)

Oggi Aruci si trova in tutta la Sicilia e sul territorio italiano all’interno di botteghe specializzate, enoteche, aeroporti. I loro prodotti sono arrivati in Francia, nei Paesi Bassi, in Germania in una scalata all’Europa lenta ma costante, come tutte le cose fatte per bene. Appena immessi sul mercato i cantucci con mandorle di Avola, buccia di arancia, uva sultanina di Marsala o cioccolato di Modica, a seconda della tipologia, e i biscotti di frolla ripieni di marmellata di frutta di stagione autoprodotta.

Di prossima uscita tahini e gomasio, le marmellate di agrumi e i panetti di sesamo, a cui Nanni sta lavorando ormai da mesi. “Sono felice di essere riuscita a trasmettere ai miei figli questa passione – sorride mamma Lucia – Oltre a Nanni e a Melissa, oggi è rientrata anche Ginella che si occupa della qualità e dell’etichettatura. Mi ero rassegnata, come tante mamme siciliane, ad avere i miei figli fuori e invece sono rientrati tutti. Mi sento molto fortunata. E non solo per questo”.

Aruci
via Ariosto, 94 – Rosolini (Sr)
www.torronesiciliano.it
t. 334 3178690
Chiuso: domenica pomeriggio
Ferie: variabili
Carte di credito: tutte