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L'azienda

I bigoli, la pasta della “Serenissima”: “Così portiamo avanti la tradizione veneta”

18 Ottobre 2019
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(Daniele Pinton)

di Maristella Vita

La pasta è una delle eccellenze che contraddistinguono la cucina italiana. È una importante tradizione al sud, ma forse pochi sanno che nel Veneto sono presenti molte aziende che producono pasta; qualche nome esplicativo, solo per citarne qualcuna: Pasta Jolly, Pasta Zara, e per quelle ripiene, la famosissima Rana.

Ma qui oggi parliamo di bigoli, una pasta lunga proprio di origine veneta (bigoi), presente sin dai tempi della Serenissima Repubblica. La “leggenda” vuole che nel 1604, al tempo dei Comuni, un pastaio di Padova venne autorizzato dal Consiglio cittadino a utilizzare un macchinario di sua invenzione. Diversi furono i tipi di pasta prodotti, e particolarmente apprezzato fu una sorta di spaghettone ruvido, il “bigolo”; nome,  certamente collegato alla sua forma, derivante probabilmente dal termine dialettale “bigàt” (bruco). Una volta tirata con il “bigolaro”, la pasta veniva messa ad essiccare per essere condita con ragù di carne o di corte (anatra, etc.), o salsa d’acciughe. E oggi? La tradizione continua con Daniele ed Ernesto Pinton specializzati proprio nella produzione di pasta fresca, una storia nata nel 1955 e avviata dal loro padre Carlo con un laboratorio situato nella prima periferia di Vicenza, in località Costabissara, da dove oggi escono ogni giorno ben 100 quintali di pasta, grazie a 15 dipendenti.

“Ora siamo alla terza generazione – sottolinea Daniele Pinton – facciamo la pasta fresca e siamo la tradizione veneta, e la nostra eccellenza è costituita proprio dai bigoli”. L’azienda produce anche diverse paste farcite: tortellini alla carne, al prosciutto crudo, alla ricotta e spinaci, ravioloni con diversi ingredienti, gnocchi e spatzle. Il padre trasmise la passione  per la lavorazione della pasta fresca ai figli usando prodotti sicuri e di alta qualità, grazie anche a macchinari sempre innovativi e sistemi produttivi che assicurano al prodotto perfezione nell’esecuzione e massima igiene. Proprio come un tempo faceva mamma Milena, la prima che iniziò quasi per scommessa, 55 anni fa, a preparare la pasta ripiena. Una storia di tradizione quindi, e una storia di famiglia.