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L'azienda

Castello La Leccia, nuovo corso per la cantina del Chianti Classico: produrrà solo Sangiovese

02 Novembre 2021
Vivaio_del_Cavaliere Vivaio_del_Cavaliere

Passare da una degustazione digitale a quella in presenza, nel contesto che stiamo vivendo, beh, un po’ di emozione può essere giustificata.

Anche perché hai la sensazione che siano trascorsi anni dall’ultima degustazione in cui hai potuto guardare negli occhi il produttore o l’enologo che ti racconta le sue creazioni e poi ti invoglia ad assaggiarle. Ed è proprio così ha fatto Guido Orzalesi, manager di lunga esperienza che l’imprenditore svizzero Rold Sonderegger ha chiamato alla guida di Castello La Leccia dopo averne rilevato la proprietà da Francesco Daddi, ultimo erede di Giuliano, che a partire dal 1920 aveva dato nuova vita ad una tenuta risalente al 1077, incorniciata in un paesaggio da sogno, e appartenuta anche alla famiglia Ricasoli. Orzalesi ha accettato la sfida di dirigere La Leccia perché da innamorato-pazzo del Sangiovese – e lo fa presente al nuovo proprietario dell’azienda -, spera di arrivare ad una sorta di monocoltura di questo vitigno che può dare vini sublimi. E nelle vigne di Castello La Leccia – 20 ettari – collocati ad oltre 500 metri di altitudine nel cuore del territorio del Chianti classico, ci sono tutti presupposti per arrivare a produrre grande qualità solo da Sangiovese selezionato nelle vigne di un’azienda vocata a valorizzare il territorio con scelte finalizzate ad esaltare biodiversità e la famiglia Daddi ci credeva. Negli ultimi tempi pare che questo impegno si era un po’ affievolito. E, così, interviene l’imprenditore svizzero che intuisce di avere fra le mani un’azienda veramente importante, ma da rilanciare, affidandosi ad un manager esperto di vino, individuato in Orzalesi, appunto. Che, oltretutto, vuole produrre vini eleganti, vini che affascinano per la loro freschezza e che invoglino a consumarla la bottiglia, una volta aperta; e, che, aggiunge “non mi interessa il grado alcolico, ma la perfetta maturazione delle uve, in primis di Sangiovese”. Nonché portare la produzione dagli attuali 55.000 bottiglie ad oltre 80.000.

Tant’è vero che introducendo la degustazione organizzata a Milano, presso il ristorante “il Liberty”, il direttore di Castello La Leccia, ha confidato di aspirare a produrre vini solo con uve Sangiovese. Ci riuscirà? I presupposti ci sono: la superficie totale dell’azienda, 170 ettari; la tutela del territorio; il rispetto per il Sangiovese che non sarà mai utilizzato a fare cose che non è in grado di fare; la cura del vigneto e della cantina; e l’ambizione di vedere versata dalla bottiglia solo eleganza, freschezza e i profumi delle colline chiantigiane. Dove, a Castellina in Chiannti, è ubicato il Castello La Leccia circondato da vigneti, uliveti e bosco di lecci secolari. Nel corso degli anni questo edificio ha subito numerose modifiche, assumendo l’aspetto di una splendida villa, dopo che l’antica torre fu distrutta durante i bombardamenti della Seconda guerra mondiale. E’ una struttura che ospita un lussuoso agriturismo, costituito da dodici suites e dotato di una splendida piscina panoramica a sbalzo che si affaccia sui vigneti offrendo una vista emozionante. Alla degustazione milanese Orzalesi ha portato quattro splendidi rossi, uno, dopo la dichiarazione d’amore per il Sangiovese, un po’ contaminato visto la presenza di Syrah e Malvasia nera nell’uvaggio e, comunque, molto buono. A questi vini lo chef Andrea Provenzani del ristorante Il Liberty e il direttore di Castello La Leccia, hanno proposto tre piatti: tartelletta calda allo stracchino con mortadella di maiale nero e pistacchi (antipasto) con Chianti classico; risotto alle castagne con fonduta di Comtè e finferli trifolati (primo) con il Chianti classico riserva; manzo all’olio con patata soffice e zucca al forno (secondo) con il Chianti classico gran selezione mentre il vino “contaminato” l’igt Vivaio del Cavaliere ha fatto un po’ da jolly.

Vivaio del Cavaliere igt Toscana rosso 2020

Uvaggio prevalentemente di Sangiovese (75%) e poi Malvasia nera (22%) e Syrah (3%) per questo vino di colore rosso rubino intenso. I profumi sono quelli di frutta secca e una bella nota speziata. Al naso è fruttato con prevalenza di sentori di marasca e leggere note floreali. Al palato è fresco, molto pulito, leggero, piacevolmente fruttato e con tannini morbidi e acidità bilanciata che lo rendono adatto per accompagnare molti piatti della cucina nazionale. La produzione media è sulle 10.000 bottiglie.

Chianti classico docg 2018

Sangiovese in purezza per un bel vino dal profumo prevalentemente fruttato, sostenuto da una piacevole nota di rosmarino. Vino di ottima bevibilità, dal sorso lineare, fresco, con la presenza alcolica ben integrata nella struttura del vino e un tannino dolce nonché un finale che indugia sul fruttato. La produzione è sulle 20.000 bottiglie all’anno, ma con la possibilità di arrivare a 50.000 bottiglie.

Chianti classico docg riserva 2018

Sangiovese in purezza con uva selezionata nel vigneto prima di arrivare in cantina dove vengono diraspate e pigiate prima di essere sottoposte a criomacerazione. La maturazione avviene per un anno in botti di rovere di provenienza francese e austriaca. Il colore è rosso rubino brillante. Gli aromi prevalenti sono di fiori, ciliegia rossa e frutta fresca. In bocca è morbido, fresco con una buona acidità e un tannino ben integrato da vino versatile negli abbinamenti.

Bruciagna Chianti Classico docg gran selezione 2018

Gran selezione che ha appena iniziato il percorso verso una lunga conservazione per chi riesce a frenare la tentazione di consumarlo subito. L’eleganza, comunque, c’è tutta, con i profumi floreali, note di caffè, vaniglia, pepe verde e rosmarino. Il colore è rosso rubino intenso. L’entrata in bocca è potente, di gran corpo, accompagnata da una bella spinta fresco-tannica e la lunga persistenza del tenore alcolico e dei sentori speziati. Matura in barrique e tonneau di legno francese per 30 mesi ed è un vino che può invecchiare per un bel po’ di anni. Di questa annata sono state prodotte 4.000 bottiglie, da un vigneto che ha una potenzialità per 10.000 bottiglie.

Michele Pizzillo

Castello La Leccia
Località La Leccia – Castellina in Chianti (Si)
T. 0577 43148
www.castellolaleccia.com
info@castellolaleccia.com