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L'azienda

Cuzziol Grandivini presenta il catalogo 2018: tra le “new entry” 8 aziende straniere

23 Gennaio 2018
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(Leonardo Bussoletti)

Come ogni anno il catalogo dell'azienda di distribuzione Cuzziol Grandivini si arricchisce di new entry: tre nuove etichette italiane e otto estere.

Sono state presentate al Tasting della Selezione 2018 a Santa Lucia Piave, insieme ai loro produttori che hanno fatto da guida alla degustazione dei propri vini. Ecco le nuove aziende e i loro “cavalli di battaglia” che abbiamo assaggiato per voi:

Partiamo dal nord, dal Piemonte, dalle terre del Moscato d'Asti e più precisamente da Santo Stefano Belbo. Qui da tre generazioni la famiglia Bianco coltiva le sue terre con vigneti esclusivamente di moscato bianco. Azienda Agricola Mongioia, il nome dell'azienda agricola che da padre in figlio si tramanda la tradizione del moscato:“Siamo orientati verso il moscato in tute le sue sfaccettature, il nostro fiore all'occhiello è il Metodo Classico Brut da 100% di uve moscato bianco, al quale non viene aggiunto niente come liqueur de expedition né cognac, né la classica miscela proprio perché il moscato di per se ha gusto e profumo importante. Utilizzo uve assolutamente selezionate e per ottenere l’acidità faccio una doppia vendemmia, anche l’affinamento è tutto controllato”, spiega Maria Graziano. Altra novità di Mongioia è Crivella 2003, Moscato d'Asti Docg, affinato in bottiglia in posizione verticale con una capacità di invecchiamento di 30 anni. Un vino dolce ma non stucchevole, profumato ma non invadente, al naso la maturità gli dona dei contorni aromatici vicini all'albicocca matura, in bocca ricorda il miele di castagno.

Dal Piemonte ci spostiamo in Umbria a Narni, sui vigneti della Società Agricola Leonardo Bussoletti, che da agente Cuzziol ha cambiato vita nel 2008 puntando su un vitigno antico, il Ciliegiolo e 7 ettari di vigna, composti anche da Grechetto e Trebbiano e fondando anche un associazione “Produttori Ciliegiolo di Narni”, perché è importante “rilanciare questo vitigno che nella nostra zona era quasi perduto, e in Italia bisogna dare il giusto onore a un vitigno che ha fatto la storia della nostra zona”. E non potevamo che raccontarvi il Brecciaro, Ciliegiolo di Narni: un vino d'annata che rappresenta il Ciliegiolo umbro in tutte le sue sfaccettature. Un profumo delicato che riporta alla frutta così come il gusto, vellutato e di grande bevibilità nonostante la struttura importante.

Infine, la terza new entry italiana di Cuzziol viene dalla Puglia. Masseria Li Veli a Cellino San Marco. Qui due fratelli toscani hanno rilevato una masseria dell'800: “Siamo originari delle Toscana. Lì avevano un'azienda, Vignonesi, nella zona del Montepulciano, l'abbiamo venduta nel 2008 e io e mio fratello ci siamo dedicati alla tenuta brindisina che era solo alla terza vendemmia – spiega Alfredo Falco – Ci siamo dedicati in chiave toscana ai vitigni pugliesi, puntando su un concetto di riscoperta anche di tante piccole chicche come il Susumaniello, il Susumaniello Rosato. La nostra filosofia di produzione è rispettare la tradizione ma con un'attenzione in vigna e in cantina che ci permette di fare vini tipici pugliesi ma stando attendi alla pulizia alla freschezza del gusto”. E abbiamo scoperto il Susumaniello 2016, un rosso che coniuga la struttura e la morbidezza dei vini pugliesi con la freschezza della frutta. Odori distinti di ciliegia e liquirizia che esplodono al palato.

Aurora Pullara